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For All Mankind: la recensione della stagione 3

Pubblicato il 10 giugno 2022 di Marco Triolo

Apple TV+ ha accolto in questi giorni la terza stagione di For All Mankind, la serie sci-fi creata da Ronald D. Moore, Ben Nedivi e Matt Wolpert, e ambientata in una realtà parallela in cui i sovietici hanno raggiunto per primi la luna, scatenando un’eterna corsa allo spazio tra USA e URSS. La terza stagione fa un ulteriore salto temporale dagli anni ’80 ai primi anni ’90, quando entrambe le superpotenze (sì, l’Unione Sovietica in questa realtà non si è sciolta) mettono gli occhi su Marte. Il pianeta rosso diventa l’inevitabile nuova frontiera di una sfida che da tempo ha trasceso i grandi ideali dell’esplorazione e ha assunto connotati fortemente politici e persino paranoici.

Prima di proseguire, leggete la nostra intervista a Wrenn Schmidt!

Quello che però né Stati Uniti ne Russia potevano prevedere era che una terza parte si intromettesse tra loro per tentare di battere entrambi sul tempo. La terza parte è ovviamente un imprenditore privato, Dev Ayesa (Edi Gathegi), un Elon Musk ante litteram (Space X, nel nostro mondo, sarebbe nata solo nel 2002) che si propone di finanziare un’ambiziosa spedizione per colonizzare Marte. A questo punto la NASA è costretta ad anticipare i tempi. Inizia così una corsa a tre che avrà esiti imprevedibili e costringerà tutti a rivedere le proprie fedeltà e posizioni.

L’introduzione di Dev Ayesa e della sua compagnia, Helios, è un passo in avanti logico. Gli autori di For All Mankind si sono sempre premurati di mantenere un forte realismo nello sviluppo della loro ambiziosa saga ucronica, e hanno giustamente immaginato che, se la corsa allo spazio si fosse sviluppata così rapidamente, il capitalismo americano non sarebbe rimasto a guardare tanto a lungo. Stiamo vedendo adesso quanto l’intervento dei privati stia aprendo nuove strade all’esplorazione spaziale, anche in un mondo, come il nostro, in cui l’Uomo non ha nemmeno più lasciato la bassa orbita terrestre dopo i giorni di gloria del programma Apollo. Figurarsi in un mondo in cui Stati Uniti e URSS hanno delle basi stabili sulla luna!

Helios però assolve anche una funzione drammaturgica: essendo stata concepita dalla penna di Ron Moore, ex autore di punta di Star Trek: The Next Generation e Deep Space Nine, For All Mankind presenta più di un punto in comune con l’opera di Gene Roddenberry. Potremmo quasi qualificarla come un prequel “realistico” di Star Trek, il percorso accidentato verso un’utopia possibile. Ma, finché esisterà la Guerra Fredda, non potrà esserci un’utopia. L’ingresso di un contendente al di sopra delle parti potrebbe favorire proprio un percorso di avvicinamento. Le cose non saranno così semplici, è chiaro, ma lo stallo in cui le due potenze rivali si trovavano è ora in qualche modo spezzato.

La stagione 3 si apre con un episodio che potrebbe tranquillamente funzionare come film a se stante: Ed Baldwin (Joel Kinnaman), Danielle Poole (Krys Marshall) e Danny Stevens (Casey W. Johnson) sono tra gli ospiti dell’appena inaugurato hotel Polaris, una struttura orbitante, costruita dall’imprenditore Sam Cleveland (Jeff Hephner) e dotata di gravità artificiale. Ma un incidente causa un’accelerazione imprevista della rotazione della struttura, con conseguenze catastrofiche.

Si tratta di un episodio che rappresenta un chiaro biglietto da visita dell’intera stagione: la realtà in cui è ambientata la serie sta divergendo sempre più dalla nostra, e così For All Mankind si fa più fantascientifica. La sospensione dell’incredulità dovrà fare un balzo in avanti, perché qui si parla di andare su Marte, non certo nel “cortile sul retro” che rappresenta la nostra luna.

Se, dunque, le sequenze spaziali si fanno più spettacolari e complesse, la spina dorsale della serie, ovvero gli “intrighi di palazzo” che vedono scontrarsi USA e URSS, NASA e governo americano, proseguono come sempre. Qui l’indiscusso mattatore è Wrenn Schmidt, nei panni della direttrice NASA Margo Madison che, come abbiamo scoperto al termine della stagione 2, si ritrova in una situazione precaria e rischiosa, avendo inavvertitamente fornito ai russi alcune informazioni segrete. Problemi che iniziano a corrodere la sua sicurezza e il suo rapporto con la pupilla Aleida Rosales (Coral Peña). Fino a che punto sarà disposa a spingersi Margo per proteggere il suo grave segreto?

Senza rivelare troppo, c’è un terzo polo tematico nella nuova stagione. For All Mankind ha sempre parlato di inclusione e mostrato un mondo in cui, magari anche per le ragioni sbagliate, la NASA ha iniziato ad aprirsi molto prima alle minoranze e alle donne. La ricaduta di una mossa di propaganda ha sortito effetti impensabili: negli anni ’70, le barriere di genere ed etnia vengono quasi del tutto abbattute. Nella terza stagione, però, Moore e soci cercano di dimostrare come ogni passo avanti abbia un prezzo: l’umanità cerca sempre un capro espiatorio, qualcosa o qualcuno da odiare. E questo avrà sviluppi importanti per molti personaggi chiave della serie.

Nei nuovi episodi ci sarà infine spazio per una riflessione sul complottismo che oggi pervade la nostra società, la folle convinzione di un piccolo ma agguerrito gruppo di persone che il governo ci stia per forza nascondendo qualcosa. Un credo pericoloso, che flirta con il terrorismo interno e che innescherà una miccia difficile da spegnere.

La stagione 3 di For All Mankind non perde la sua forte energia propulsiva e ci racconta un altro affresco di storia alternativa ricco e corale, stracolmo di strizzate d’occhio alla storia “vera”, virando però verso territori propri della fantascienza a tutto tondo. Sarà come sempre una corsa piena di buche, ma la posta in gioco è la salvezza dell’umanità e un futuro di prosperità per tutti. Se riusciremo a non ammazzarci a vicenda prima.

La terza stagione di For All Mankind è ora disponibile su Apple TV+. La serie è interpretata anche da Joel Kinnaman, Shantel VanSanten, Jodi Balfour, Krys Marshall, Edi Gathegi, Cynthy Wu e Casey Johnson. QUI potete vedere il trailer della stagione 3.

In occasione dell’uscita della nuova stagione, dal 9 al 21 giugno la prima stagione sarà disponibile su Apple TV+ in forma gratuita.