Sono diventati uno degli elementi più famigerati dei due film di Batman diretti dal povero Joel Schumacher. Parli di Batman Forever e Batman & Robin, e inevitabilmente il discorso scivola sui bat-capezzoli della tute di Batman e del suo aiutante. Ma come sono nati? Chi ha tirato fuori questa idea? La versione molto breve della faccenda è che sono stati proposti dal costumista in una versione più sobria, e poi Schumacher si è fatto prendere la mano. La versione lunga è che sarebbe potuta andare anche PEGGIO.
Intervistato da Mel Magazine, il costumista Jose Fernandez ha raccontato quello che è successo. Dopo aver lavorato, tra le altre cose, al costume di Catwoman per il secondo Batman di Tim Burton, Fernandez si è occupato dei costumi di Batman Forever. E lì ha aggiunto i bat-capezzoli a quello di Val Kilmer.”Per me non era un dettaglio da maniaco: mi ero ispirato alle corazze dei centurioni romani. Inoltre, nei fumetti i personaggi sembrano sempre nudi, con i costumi semplicemente dipinti addosso. Si vedono perfettamente i loro corpi, così mi sono detto di puntare sull’anatomia. Questo è quanto ricordo di quei giorni. Così ho aggiunto i bat-capezzoli, senza sapere che se ne sarebbe parlato così tanto”.
E se in Batman Forever i bat-capezzoli di Kilmer sono appena accennati, l’idea è piaciuta così tanto a Joel Schumacher che ha detto a Fernandez di evidenziarli per il film successivo, Batman & Robin. Schumacher gli ha chiesto dei “capezzoli appuntiti e con le aureole ben cerchiate” per le tutine di George Clooney e di Chris O’Donnell. Fernandez lo trovava eccessivo, ma in virtù dell’antico adagio dell’attaccare l’asino dove vuole il padrone, validissimo anche a Hollywood, ha esaudito le richieste del regista. “Ed è diventato tutto così ridicolo”.
Ma dicevamo, si è rischiato di fare anche peggio. A un certo punto, infatti, chiesero a Fernandez di aggiungere i bat-capezzoli anche alla tuta di Alicia Silverstone, perché “se li hanno i maschi, dovrebbero averli anche le ragazze”. Ma dopo che Fernandez provò a scolpirli sul costume, tutti si resero conto che il risultato era davvero “osceno”, e quindi li tolsero.
A Fernandez non importa molto di tutto il clamore suscitato dai suoi bat-capezzoli. Non gli è mai piaciuto Batman & Robin, sin da quando l’ha visto alla prima del film. Quanto a quel dettaglio anatomico dei costumi, all’inizio spiegava quando poteva le sue origini, la cosa dei centurioni romani, ma poi ha smesso di interessarsi alla faccenda. Faccenda su cui si sono espressi in modo molto negativo in quegli anni il co-creatore di Batman, Bob Kane, e il predecessore di Schumacher, Tim Burton, che non ha mai capito perché il suo Batman fosse “troppo strano” per lo studio, e poi un secondo dopo qualcuno avesse aggiunto per il terzo film della serie dei bat-capezzoli ai costumi (qui è tornato qualche giorno fa sull’argomento, chiosando con un inequivocabile “Go f*ck yourself”).
E se i “bat-nipples” sono diventati un meme prima dell’avvento dei meme, a modo loro un’icona pop per conto proprio e con ogni probabilità il punto più basso mai raggiunto dal paladino di Gotham City sul grande schermo, la cosa veramente triste è che tanti oggi ricordano Joel Schumacher solo per quello. Non si parlava d’altro, alla scomparsa del regista newyorkese, nel 2020. E che l’autore di film come Ragazzi perduti e Un giorno d’ordinaria follia venga ricordato per, uhm, uno scivolone creativo è davvero ingiusto, diciamolo.