La famiglia di Solimano il Magnifico, la regina di Saba, gli abissi del Mar Mediterraneo, il bazar di Istanbul, palazzi, corti, bazar… è il mondo dentro cui ci accompagna il djinn evocato accidentalmente, sfregando una piccola ampolla, da una famosa narratologa in viaggio a Istanbul per una conferenza su miti e mitologia popolare. Ci sono tre desideri da potere esaudire, ma lei dice di non averne bisogno, vive bene così. E poi sa bene, è il suo campo, che alla fine si rimane sempre con un pugno di mosche, che il “genio della lampada” in qualche modo cerca sempre di spingere il suo “padrone” a chiedere qualcosa che in qualche modo lo potrebbe portare a liberarsi del suo ruolo. E lui, il djinn in questione, è già da tremila anni che attende. Per convincerla che valga la pena lasciarsi andare e chiedere qualcosa che la renda ancora più felice, il genio comincia a raccontargli la sua storia e quella di chi l’ha evocato prima di lei…
George Miller aveva opzionato i diritti del libro The Djinn in the Nightingale’s Eye di A. S. Byatt già negli anni ‘90. Che solo ora sia riuscito a farne un film sembra la conseguenza del successo ottenuto con Mad Max: Fury Road. Ora che ha lo status di regista straordinario può fare tutto, o quasi. Ancor più perché il film successivo è Furiosa, un titolo destinato a ottimi incassi.
Three Thousand Years of Longing appare in tal senso una sorta di divertissement per il cineasta australiano, una pellicola ad episodi che solo alla fine raccoglie i pezzi e cerca di legarli assieme. Siamo lontani dai ritmi dei grandi blockbuster contemporanei. È spettacolare, ma anche molto verboso. È ricco di scene cruente, ma comunque dolce e romantico. Sembra, insomma, un film di altri tempi, con tutti i pro (la fantasia, la ricchezza delle scelte visive) e i contro (una certa banalità della storia) del caso. Tilda Swinton e Idris Elba sono una coppia che funziona, corpi, voci, sguardi, ci si mette poco a capire come andrà a finire, eppure si aspetta impazientemente che accada come nelle migliori favole che ascoltavamo da bambini…
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