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Woody Harrelson, Simu Liu e Djimon Hounsou nel thriller Last Breath

Pubblicato il 08 maggio 2022 di Marco Triolo

Woody Harrelson, Simu Liu e Djimon Hounsou saranno i protagonisti di Last Breath, thriller diretto da Alex Parkinson e basato sull’omonimo documentario da lui diretto insieme a Richard da Costa. Al centro la storia vera di Chris Lemons (l’attore che lo interpreterà è ancora da scritturare), sommozzatore bloccato sul fondo del Mare del Nord a causa della rottura del cavo di sicurezza per via un problema tecnico a bordo della nave Bibby Topaz. Nell’oscurità totale, immerso in acque gelide e con solo cinque minuti di ossigeno rimasti, Lemons riuscì a non farsi prendere dal panico e a farsi trovare nel posto giusto per essere salvato dall’equipaggio in superficie.

Mitchell LaFortune (Kandahar) ha scritto la sceneggiatura. Last Breath sarà prodotto da Paul Brooks e David Brooks per Early Bird Productions, oltre a Stewart le Maréchal, Al Morrow, Anna Mohr-Pietsch e Jeremy Plager.

Alex Parkinson ha spiegato a Deadline:

[Chris] è a 100 metri di profondità e ha cinque minuti di ossigeno; starà al gruppo di persone con cui lavora fare uno sforzo collettivo, superare ostacoli insormontabili e completare una missione di salvataggio impossibile. [Last Breath] esamina diverse idee: la forza dello spirito umano e l’abilità di tenere duro […]. Si trasforma in questa straordinaria corsa contro il tempo, che si svolgerà in tempo reale nel film. Ancora oggi nessuno ha idea di come sia sopravvissuto.

Coraggio e molta fortuna

Sul ponte della nave, il sistema di posizionamento dinamico era andato offline, “una cosa che avrebbe dovuto essere impossibile, ma successe”. Il capitano dovette prendere il controllo manuale della nave, cosa che non aveva mai fatto prima, pur di avere una chance di riposizionarsi nella zona esatta per poter salvare il sommozzatore. Lemons, che stava eseguendo la manutenzione di una struttura petrolifera, “doveva raggiungere la cima della struttura per avere qualche possibilità di essere salvato”. Parkinson sottolinea come il salvataggio richiese “fortuna, tenacia, invenzione e pura determinazione”:

[Chris] era lì in piedi e pensava: “Dov’è la struttura? Da che parte devo camminare?”. Per pura fortuna, scelse la direzione giusta. Se avesse sbagliato, si sarebbe diretto verso il nulla e la morte certa.