Ogni capitolo di Jurassic Park e Jurassic World deve avere il suo villain. Certo, potremmo stare a discutere del fatto che in ciascuno dei film ci sono molteplici villain, e spesso i peggiori sono gli esseri umani, ma qui vogliamo parlare di dinosauri. E, a parte il primo Jurassic Park, dove il ruolo è condiviso in parti uguali da T-Rex e Velociraptor, ogni successivo capitolo ha puntato su una creatura in particolare come apice della catena alimentare. Jurassic World: Il dominio, in uscita nel nostro paese il 2 giugno (QUI il trailer), non farà eccezione e ci presenterà un nuovo, terrificante bestione: il Giganotosaurus.
In attesa di fare la conoscenza di quello che il regista Colin Trevorrow ha definito il Joker della preistoria, ecco i dinosauri predatori più spaventosi e pericolosi della saga finora, dal meno terrificante al più terrificante.
Questo simpaticissimo dinosauro teropode, vissuto nel Giurassico superiore, poteva raggiungere gli 8,5 metri di lunghezza (o forse addirittura i 12 metri) e, al contrario del Tirannosauro, era dotato di grandi arti anteriori. Un bel bestione, che però nella saga ha avuto ben poco spazio: lo si è visto brevemente in Jurassic World: Il regno distrutto, dove viene in breve travolto dall’eruzione del vulcano di Isla Nublar.
Parente dello Spinosauro, vissuto nel Cretaceo inferiore tra Inghilterra e Spagna, Baryonyx aveva un grande artiglio sul primo dito degli arti anteriori e si stima fosse lungo tra i 7,5 e i 10 metri. Nella realtà era forse un saprofago, in Jurassic World: Il regno distrutto terrorizza Claire e Franklin in una scena a dir poco “infernale”. Breve, ma intensa.
Altro teropode, vissuto in Sud America nel Cretaceo superiore, il Carnotauro sfoggiava due belle corna sul cranio, al solo scopo di fare bella figura in un futuro film, probabilmente. E il Carnotauro la sua bella figura, per quanto breve, la fa, sempre ne Il regno distrutto, quando attacca Owen, Claire e Franklin durante l’eruzione. Speriamo di vederlo tornare perché è più che mai fotogenico.
Tecnicamente sarebbe uno pterosauro, non un dinosauro, ma come ignorare una delle più gradite aggiunte di Jurassic Park III, il sequel meno amato della saga. Il film appartiene a un altro villain (lo vedremo più avanti), ma è indubbio che gli pteranodonti siano i protagonisti di una delle scene migliori del film, elaborata a partire da una sequenza dell’originale romanzo di Michael Crichton tagliata dal primo film. L’attimo in cui la macchina da presa mette a fuoco e ci accorgiamo dell’esemplare che ci osserva in primo piano è ancora oggi un trucco da brividi.
No, molto probabilmente il Dilofosauro non sputava veleno e non era un cosplayer del clamidosauro. Vissuto nel Giurassico inferiore, il Dilofosauro poteva raggiungere anche i sette metri di lunghezza e un peso di 400 kg, perciò era già abbastanza spaventoso di suo. Ciò non toglie che la versione di Jurassic Park fu una delle creazioni più geniali e terrificanti del team di Steven Spielberg.
Se stessimo misurando solamente i crudi fatti, il Mosasauro sarebbe senza dubbio in cima a questa lista. Vissuto nel Cretaceo superiore tra Europa occidentale, Marocco e Nord America, questo rettile marino (anche qui, NON un dinosauro) poteva raggiungere lunghezze di 17 metri. Non fosse vissuto negli oceani, avrebbe agilmente schiacciato qualunque T-Rex per poi mangiarselo a colazione. Lo abbiamo visto in azione in Jurassic World (dove si pappava l’Indominus Rex) e Jurassic World: Il regno distrutto, e lo rivedremo in Jurassic World: Il dominio.
Dicevamo che ogni film della saga di Jurassic Park deve avere il suo villain, e lo Spinosauro è senza dubbio il villain di Jurassic Park III, anche se Pteranodonti e Velociraptor fanno la loro parte. Questo gigante, vissuto tra il Cretaceo inferiore e il Cretaceo superiore, era più grande del Tirannosauro e del tanto sbandierato Giganotosauro, e poteva raggiungere una lunghezza di 18 metri. Nel film di Joe Johnston la potenza dello Spinosauro ci viene sbattuta in faccia quasi subito, quando il nuovo re di Isla Sorna spezza il collo a un T-Rex con una mossa da ninja. Oggi è dimostrato che la ricostruzione dello Spinosauro fatta nel film era in parte erronea (la coda era molto diversa), ma speriamo ugualmente di rivederlo in futuro.
Nato dagli esperimenti genetici del dottor Henry Wu in Jurassic World: Il regno distrutto, l’Indoraptor è una fusione tra il DNA dell’Indominus Rex e quello del Velociraptor. Il risultato è un ibrido dall’intelligenza quasi sovrannaturale, un seminatore di morte inarrestabile e la perfetta arma biologica… se solo fosse controllabile.
La “mamma” dell’Indoraptor. Indominus Rex viene creato dai genetisti del Jurassic World per dare una spintarella alle visite in declino. Ovviamente – altrimenti non staremmo qui a parlarne – la bestiola si libera e inizia a sbranare qualunque cosa gli si ponga di fronte. Non aiuta il fatto che sappia persino mimetizzarsi, diventando virtualmente invisibile, e che sia intelligente più di un Velociraptor.
Forse vi starete chiedendo “Perché così in alto?”. Se è così, forse vi siete dimenticati di come, ne Il mondo perduto, i Compy fossero i più subdoli ma efficienti predatori di tutti. Non ti aspetti che siano una minaccia, magari uno te lo scrolli di dosso facilmente. Ma nel loro caso è l’unione a fare la forza, come per gli zombie. Vissuti nel Giurassico superiore, questi animaletti forse erano ben diversi da come sono stati ricostruiti nella saga di Jurassic Park (probabilmente erano almeno in parte coperti di piume). Sono piccoli e testardi, e se ti hanno messo gli occhi addosso è meglio che scappi.
Il suo ruggito è in grado di gelare il sangue, le sue mandibole sono le più temibili del regno animale e la sua stazza non deve ingannare: il T-Rex è veloce e inarrestabile. Il re dei dinosauri, presenza fissa della saga, ha dovuto affrontare diversi pretendenti al trono, ma alla fine ne è uscito (quasi) sempre a testa alta. È tanto maestoso quanto è terrificante, e questa sua nobiltà (unita al fatto che se non ti muovi fa un po’ fatica a vederti!) è l’unica ragione per cui non è primo nella nostra classifica.
Chi, se non il Velociraptor, poteva guidare questa classifica? Il predatore più veloce e intelligente della saga, molto diverso dalla sua controparte reale (vissuta nel Cretaceo superiore), è una bestia uscita dritta dagli incubi. Artigli affilati, zanne acuminate e grande senso strategico fanno dell’infaticabile Velociraptor la perfetta macchina di morte, lo Xenomorfo dei dinosauri, il villain ideale.
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