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The Northman sarà “il più accurato film sui vichinghi mai fatto”

Pubblicato il 01 aprile 2022 di Marco Triolo

Un interessante ed esaustivo profilo su Robert Eggers, scritto da Sam Knight per The New Yorker, permette di farsi un giro nella mente del regista di The Northman, The Witch e The Lighthouse. Eggers e diverse altre figure coinvolte nella produzione, dalla montatrice Louise Ford al protagonista Alexander Skarsgård, raccontano la lavorazione del film e l’ossessione del regista per la verosimiglianza fino ai minimi dettagli, che abbiamo imparato già a conoscere nei suoi film precedenti. Ne emerge il ritratto di un autore dalla visione chiara e originale, non sempre in linea con il modus operandi di Hollywood, ma con una gran voglia di raccontare cose potenti e farlo con tanti soldi a disposizione.

Nell’articolo, viene descritto il lungo e meticoloso processo di rifinitura del montaggio per incontrare a metà strada i dirigenti della New Regency e il loro bisogno di produrre un film sufficientemente commerciale in modo da giustificare un budget che, causa Covid, è salito fino a 90 milioni di dollari. Ripensando al progetto iniziale, con un budget originale di 65 milioni, Eggers spiega:

In un certo senso avevamo un costoso, autoriale ma commerciale ma autoriale ma commerciale film di vichinghi… Adesso tutti mi dicono, “Se non è Il gladiatore o Braveheart, siamo fottuti”. E il problema è che non lo è. Ne ha degli aspetti, certamente. Ma la mia migliore approssimazione a Il gladiatore o Braveheart è comunque… stramba.

Il più accurato film sui Vichinghi mai fatto

The Northman viene definito “forse il più accurato film sui vichinghi mai fatto”. Eggers cita il commento di uno spettatore dopo una proiezione di prova: “Serve una laurea magistrale in storia vichinga per capire, tipo, qualunque cosa in questo film”. Neil Price, archeologo presso l’università di Uppsala, in Svezia, che ha fatto da consulente al film, spiega:

Questo è quasi un sogno per me. Dubito che incontrerò mai qualcuno con l’occhio e la premura che ha Robert.

Skarsgård, che interpreta il protagonista Amleth, conferma questa “premura” descrivendo una scena in mare in cui vediamo un vascello cargo vichingo. Lo si vede in quell’unica scena, distante e fuori fuoco. Spiega Skarsgård:

Avremmo potuto usare praticamente qualunque [imbarcazione]. Ma ovviamente era una replica impeccabilmente ricostruita, roba da stare in un museo. Nessuno lo saprà mai. Ma Rob sì.

Come Apocalypse Now

The Northman è basato sulla leggenda vichinga che ha anche ispirato l’Amleto di William Shakespeare. A interpretare il padre di Amleth (sì, questo è lo spelling nel film), il re che verrà ucciso scatenando la vendetta del figlio, vedremo Ethan Hawke. Il resto del cast include Anya Taylor-Joy, lanciata proprio da The Witch, Nicole Kidman, Willem Dafoe, Björk e Claes Bang. Hawke in particolare si lancia in grandi complimenti al regista:

Ho passato la vita a chiedermi se avrei mai avuto la possibilità di lavorare su un set simile a quello di Apocalypse Now. Con qualcuno che ci provasse davvero. Che avesse le palle, la hybris e l’arroganza di dire: “Voglio realizzare un capolavoro. Scriverò un film sui Vichinghi con un poeta islandese. E lo girerò in un modo in cui nessun altro film è mai stato coreografato prima”.

Il poeta islandese in questione è Sjón, che Eggers ha incontrato grazie a Björk, visitando la casa della cantante a Reykjavík. Dopo aver letto i libri di Sjón, anche autore di un romanzo sulla stregoneria nell’Islanda del 17° Secolo, Eggers decretò di dover lavorare con lui.

Un metodo inusuale

Interessante anche l’excursus sullo stile di regia di Eggers, che, insieme al fidato direttore della fotografia Jarin Blaschke, predilige i piani sequenza e tende a girare pochi dettagli e raccordi. Un metodo inusuale a Hollywood, che ha messo il regista e la montatrice Louise Ford in difficoltà di fronte alle richieste dello studio, intento a snellire e velocizzare il film. “Non ci sono molte alternative. La posta in gioco è molto alta e senza copertura”, ammette Eggers. Ethan Hawke descrive il metodo di Eggers e Blaschke “come essere con delle persone che hanno visto un film due anni fa e stanno cercando di ricordarlo”.

Anya Taylor-Joy racconta di aver realizzato, dopo essere tornata su un set di Eggers a sei anni di distanza da The Witch, quanto la sua condotta sui set fosse stata influenzata dalla sua collaborazione con il regista. In particolare, come fanno anche altri (ad esempio Willem Dafoe), si sofferma su quanto siano importanti gli storyboard per Eggers:

Se lavori a un film che è già stato storyboardato… e sai che aspetto avrà il risultato finale, può essere incredibilmente liberatorio. Posso dare la mia versione di questa danza all’interno di parametri già stabiliti. E finirò con qualcosa di più interessante rispetto a quando ti presenti su un set e ti dicono “Potremmo mettere la macchina da presa qui, oppure potremmo metterla lì”.

La versione più divertente possibile

Alla fine, Robert Eggers ammette di essere riuscito a realizzare “la versione più divertente del film”. Una perfetta unione tra visione autoriale e cinema commerciale. Ora c’è da sperare che anche il pubblico abbia voglia di sfidare la propria comfort zone.

The Northman arriverà nelle sale italiane il 21 aprile, distribuito da Universal. QUI il trailer del film.