Nel corso dell’ultimo trimestre, Netflix ha perso 200 mila abbonati nel mondo, scendendo a quota 221,64 milioni. Si tratta di una situazione rara, dovuta a una concatenazione di eventi, ma che potrebbe essere un segnale dell’intensificarsi della guerra dello streaming.
Le proiezioni davano un aumento di 2,5 milioni di abbonati, che sarebbe stata di per sé una cifra piuttosto blanda rispetto alle crescite degli ultimi trimestri. Dopo l’annuncio della perdita di iscritti, le azioni di Netflix sono crollate di oltre il 20% negli after-hours della borsa.
Anche i ricavi dell’azienda sono risultati inferiori rispetto alle previsioni di Wall Street: 7,868 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2022, contro i 7,93 stimati dagli analisti della borsa. Si tratta di una crescita di meno del 10% rispetto all’analogo periodo del 2021.
I motivi potrebbero essere diversi. Da un lato, le cosiddette guerre dello streaming, che si stanno facendo più intense dopo la discesa in campo di competitor come Disney+, HBO Max, Apple TV+ e Peacock. La presenza di così tante alternative e i relativi costi stanno erodendo sempre di più il relativo monopolio di Netflix: è impossibile, per l’utente medio, mantenere tante iscrizioni (ne abbiamo parlato in dettaglio QUI). C’è poi da considerare la questione della condivisione degli account: Netflix l’aveva pensata per un nucleo famigliare, ma molti dividono l’abbonamento tra amici e parenti. Netflix ha citato entrambe le problematiche in un comunicato ufficiale:
La crescita dei nostri ricavi si è considerevolmente rallentata, come mostrano i nostri risultati e previsioni. Lo streaming sta vincendo sul lineare, come avevamo previsto, e i titoli di Netflix sono molto popolari a livello globale. Tuttavia, la nostra relativamente alta penetrazione nelle case – se teniamo in considerazione il gran numero di famiglie che condividono gli account -, combinata con la concorrenza, sta creando venti contrari alla crescita dei ricavi.
Dall’altro lato c’è la guerra, quella vera, quella in Ucraina, che ha spinto Netflix a sospendere il servizio in Russia, con conseguente perdita di abbonati. Il Covid è inoltre un fattore da non trascurare: la pandemia ha rallentato le acquisizioni e ancora non ha mollato la presa. C’è infine da considerare che nei primi mesi del 2022 sono mancati titoli forti in grado di attirare nuovi abbonati. Ad esempio, la stagione 2 di Bridgerton (che ha ora superato la prima stagione segnando il miglior debutto per una serie Netflix di sempre) e il film The Adam Project sono arrivati solamente a marzo.
Ora, controllare la condivisione degli account è diventata una priorità. Lo ha rivelato il fondatore della compagnia, Reed Hastings. Si stima che circa 100 milioni di utenti Netflix, tra cui 30 negli Stati Uniti e Canada, utilizzino la password di qualcun altro per loggarsi. Netflix sta testando un metodo per far pagare le condivisioni di account, ha già fatto delle prove in alcune aree degli USA, ma secondo il COO Greg Peters ci vorrà un anno perché entri in vigore. L’idea, comunque, non è impedire il fenomeno, ma renderlo ufficiale, facendosi pagare.
È la prima volta in oltre dieci anni che Netflix perde abbonati, e non sarà l’ultima: la compagnia si aspetta una perdita di 2 milioni di iscritti nel prossimo trimestre.
Fonte: Deadline