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Moon Knight, Episodio 5: ma che bomba di episodio è? [SPOILER]

Pubblicato il 27 aprile 2022 di DocManhattan

Ma che bell’episodio. Non si fosse capito, questo quinto appuntamento con Moon Knight mi ha particolarmente colpito: per come è riuscito a mettere insieme i pezzi, per le rivelazioni che aveva in serbo, per i rimandi al fumetto e perché sì, sembra davvero un film da 50 minuti (non sarà stata esattamente una puntata da tirar su con due spicci). Ma prima di scendere nel dettaglio, sarà bene ricordare che da qui in poi è tutto SPOILER. Proseguite nella lettura solo dopo aver visto Moon Knight ep. 5.

IL VERO RAPPORTO TRA MARC E STEVEN

E così, nel giro di meno di un’ora, quasi tutto l’antefatto è chiaro: Steven Grant è qui un’identità che Marc Spector si è creato sin da bambino, come mezzo di autodifesa per gli abusi della madre. Pur senza abbandonarsi a spiegoni troppo molesti, l’episodio completa il puzzle. Come svela quel poster, il nome di Steven Grant è quello dell’avventuriero in stile Indiana Jones già visto sulla VHS la settimana scorsa, e Steven e Marc si sono fusi definitivamente, come spiega lo stesso Marc, dopo la morte della madre. A quanto pare, i genitori si erano trasferiti nel frattempo dall’Illinois a Londra.

La madre di Marc, Wendy Spector, è un personaggio inedito, ma suo padre – Elias Spector – è apparso in diverse storie ed era (è passato a miglior vita) un rabbino.

Anche il fratello di Marc viene dai fumetti Marvel, solo che lì la sua storia è molto diversa. Come Marc, anche Randall Spector diventa prima un soldato e poi un mercenario, per finire infine per avere a che fare anche lui con Khonshu. Diventa il villain Shadowknight, compie tutta una serie di omicidi per richiamare l’attenzione del fratello (non bastava un colpo di telefono?) e alla fine finisce ammazzato, sulle pagine di Shadowland: Moon Knight 3, nel 2010.

BUSHMAN E IL NUOVO FUMETTO IN DIGITALE

Oltre a quello di Ned Flanders dei SimpsonMoon Knight continua ad essere, in quanto a citazioni, una serie crocevia delle property Disney, a quanto sembra – l’altro nome importante che viene fatto in questo episodio è quello di Bushman. Raul Bushman è un mercenario africano/terrorista con un teschio fiammeggiante tatuato sulla faccia per terrorizzare i nemici, come dichiara lui stesso, tutto orgoglioso, qui sopra. È stato Bushman, indirettamente, a portare alla nascita di Moon Knight: anche nei fumetti, lascia moribondo quello che allora è il suo braccio destro, Marc Spector, dopo una missione in cui Bushman ha ucciso il padre di Marlene (in TV diventata Layla). Spector viene salvato dallo spirito di Khonshu, esattamente come accade in TV.

Il numero in cui viene raccontato il tutto è Moon Knight 1, del 1980, e indovinate un po’: è proprio questo il fumetto in digitale fruibile gratuitamente questa settimana sul sito Marvel. In QR Code questa volta è ben visibile su una delle porte dell’ospedale psichiatrico, e rimanda a questo link.

QUELLO CHE RESTA

E Jake, la terza identità (il sarcofago chiuso la volta scorsa, tutti i discorsi sul cuore incompleto)? E Steven Grant è davvero diventato sabbia nel deserto di Duat, l’oltretomba egizio? Ma poi, può davvero morire un’identità alternativa? A queste domande risponderà con ogni probabilità il finale di Moon Knight, tra sette giorni. Uno dei registi della serie, Aaron Moorhead, ha promesso nuove sorprese anche per l’episodio 6. Incrociate tutte le dita e le bilance dell’anima di cui disponete.