Oggi è uscito su Disney+ il secondo episodio di Moon Knight, e perciò, dopo quelli contenuti nel primo, è il momento di un’altra caccia agli easter egg. Quali citazioni e riferimenti sono nascosti in questa nuova puntata? Ovviamente SPOILER: continuate a leggere solo dopo aver visto l’episodio.
La volta scorsa ci eravamo soffermati solo sul nome meno presente nell’elenco delle chiamate perse del cellulare trovato da Steven/Marc: Duchamp. Tutte le altre telefonate erano di Layla, personaggio di cui facciamo la conoscenza proprio in questo secondo episodio.
E non si tratta affatto di un personaggio secondario: Layla El-Faouly (May Calamawy) è infatti la moglie di Marc Spector, anche lei archeologa e avventuriera.
Layla è una reinterpretazione di Marlene Alraune, personaggio nato nel ’76 sulle pagine di Marvel Spotlight 28, con cui Moon Knight ha avuto una lunga relazione. Anche lei figlia di un archeologo, ma bionda, e decisamente non di origini egiziane. È stato Mohamed Diab, regista e produttore di Moon Knight, a volere fortemente per il ruolo l’attrice May Calamawy, di origini egiziano-palestinesi, e così il personaggio è stato riscritto di conseguenza.
Nel secondo episodio vediamo in azione anche Mr. Knight, già mostrato nei poster e nelle foto ufficiali della serie. Si tratta di una versione di Moon Knight che ha debuttato nella run scritta da Warren Ellis e disegnata da Declan Shalvey nel 2014. Un’altra personalità, più raffinata e meno violenta rispetto a Moon Knight, dall’approccio più votato alla fase investigativa. Qui nella serie non è una personalità separata, quanto un elemento estetico, per sottolineare ulteriormente i caratteri diversi di Steven e Marc.
Altro giro, altro QR code, scansionando il quale si può leggere un altro fumetto di Moon Knight. Poche sorprese sulla scelta dell’albo, visto che si tratta della seconda storia del personaggio, Werewolf By Night 33. Il codice si trova questa volta sulla saracinesca del deposito.
Quanto al numero del box, il 43, c’è chi ci ha voluto cercare un significato… ed è finito per tirare in ballo gli Eterni. Una teoria che sta girando in Rete sostiene che quel numero sia una citazione di Marc Spector: Moon Knight 43, un albo del ’92 in cui Spector affronta le versioni distorte di vari altri eroi, tra cui il Cavaliere Nero.
E siccome nella scena dei titoli di coda di Eterni è Blade a parlare con Dane Whitman, il Cavaliere Nero, la conclusione sarebbe che il tutto porterà un giorno più o meno prossimo a far incontrare questi eroi Marvel dalla natura mistica: il Blade di Mahershala Ali, il Cavaliere Nero di Kit Harington e il Moon Knight di Oscar Isaac. Ora, detto che i primi due si sono già incontrati, sia pure mostrando solo il personaggio di Harington, in quella scena, personalmente la storia del numero 43 mi sembra qui troppo tirata per il cappuccio.
Poi, certo: una comparsata di Blade o Cavaliere Nero alla fine di Moon Knight potrebbe anche starci. Vedremo.
Chiudiamo con una chicca. La volta scorsa vi raccontavo che Moon Knight non avrebbe dovuto chiamarsi così quando è stato creato, nel 1975, da Doug Moench e Don Perlin, su Werewolf by Night 32. Se il cavaliere della luna definisce “stupido” il suo nome, alla sua prima apparizione, è perché quel nome era un ripiego: Moench voleva chiamarlo Moonblood, peraltro un nome particolarmente adatto a un antagonista destinato al fumetto di un licantropo.
Il problema era che – come fu fatto presente inin quel periodo erano nati diversi personaggi con la parola “blood” nel nome, come Bloodstone, e perciò Moench si fece andar bene la seconda scelta: Moon Knight.