Il processo per diffamazione che vede Johnny Depp contrattaccare l’ex moglie Amber Heard è iniziato in Virginia. I legali dell’attore hanno utilizzato le loro arringhe iniziali per puntare i riflettori sulle supposte bugie perpetrate da Amber Heard negli ultimi anni, bugie che avrebbero rovinato la carriera di Depp. Il cui nome sarebbe ora “associato a una menzogna”.
L’avvocato Camile Vasquez ha detto ai membri della giuria che Heard “ha accettato il ruolo di una vita” quando ha accusato Depp di violenza domestica e, successivamente, ha scritto un editoriale sul Washington Post in cui “si è dipinta davanti al mondo come una rappresentante delle vittime di abusi”. I legali dell’attore sono arrivati a suggerire che l’editoriale sia stato scritto con l’intenzione di fare pubblicità all’uscita di Aquaman.
“Ora non può tirarsi indietro”, ha continuato Vasquez:
Ha vissuto e respirato questa bugia per anni ormai. E si è preparata a dare la performance della sua vita in questo processo. Ma questo processo si basa sulle prove.
L’avvocato Benjamin Chew ha spiegato che la squadra legale si concentrerà sulla veridicità delle accuse di violenza domestica fatte dall’attrice in seguito a una discussione avuta con Johnny Depp il 21 maggio 2016, dopo che lui aveva detto di volere un divorzio:
Le prove dimostreranno che, sei giorni dopo che il signor Depp aveva richiesto un divorzio, e lo aveva fatto educatamente, e tre giorni dopo che l’avvocato della signora Heard aveva minacciato il signor Depp con accuse di abusi se non avesse accettato le richieste finanziarie di lei, la signora Heard arrivò al tribunale di Los Angeles, California, per presentare domanda di ingiunzione restrittiva per via di supposti abusi. Le prove dimostreranno che la signora Heard si presentò con un segno in volto apparso misteriosamente sei giorni dopo l’ultima volta che aveva visto il signor Depp, e sei giorni prima che lei pubblicamente presentasse domanda per un’ingiunzione restrittiva per violenza domestica basata su supposti abusi.
Chew ha aggiunto:
Le prove dimostreranno che il suo addetto stampa e i paparazzi erano presenti presso il tribunale per documentare l’evento, e fare in modo che il nome di Johnny Depp fosse per sempre associato con l’immagine di una donna innocente vittima di violenza.
E infine:
Un’affermazione falsa può distruggere una carriera e può distruggere una famiglia. E le prove dimostreranno che le affermazioni false della signora Heard hanno avuto un impatto significativo sulla famiglia del signore Depp e sulla sua abilità di lavorare nella professione che amava, e lui amava portare gioia a tutti.
Camile Vasquez ha aggiunto che lei e i colleghi metteranno anche in discussione la veridicità delle lesioni di Amber Heard, e dimostreranno che era lei a essere violenta.
Da parte loro, il legali di Amber Heard hanno dipinto un quadro molto diverso nelle loro arringhe. L’avvocato Ben Rottenborn ha detto:
Amber Heard non ha mai voluto rivelare al pubblico il vero Johnny Depp. Ma emergerà nel corso di questo processo. Vedrete chi è il vero Johnny Depp.
Ovvero un “mostro” che, come ha spiegato l’avvocato Eliane Bredehoft, “emergeva quando[Depp] beveva e prendeva droghe”.
A proposito dell’editoriale di Amber Heard, nel quale, va specificato, il nome di Depp non è mai menzionato, Rottenborn ha aggiunto che “non parla di Johnny Depp”:
L’articolo parla del cambiamento sociale che le sostiene e che il Primo Emendamento protegge.
L’avvocato ha anche messo in discussione l’idea che l’editoriale sia costato a Depp una serie di ruoli, tra cui quello nella saga dei Pirati dei Caraibi:
Le prove dimostreranno che Disney aveva un dossier su di lui, che conteneva articoli della stampa e aveva altre informazioni sul signor Depp, ma non avevano questo articolo per nulla nei loro file, non se ne erano resi conto, così come il pubblico non se era reso conto.
Infine, Bredehoft ha detto che avrebbero dimostrato che l’incidente in cui Depp si tagliò un dito fu in realtà un atto di “auto-mutilazione”.
Siamo solo all’inizio di un processo che si preannuncia già come un circo mediatico difficile da gestire.
Fonte: Deadline