Come sappiamo, il terzo episodio della sesta stagione di Better Call Saul, Rock and Hard Place, ha visto l’uscita di scena di Ignacio “Nacho” Varga, sacrificatosi in cambio dell’incolumità di suo padre. Un addio davvero epico a uno dei personaggi chiave del prequel di Breaking Bad, che ha fatto anche in tempo a riversare tutta la sua bile su Hector Salamanca e il cartello messicano, prima di togliersi la vita.
L’episodio ha messo in mostra la bravura di Michael Mando, impegnato in almeno un paio di scene da brividi: quella in cui ha telefonato al padre per un commosso addio, e quella in cui ha confessato a Hector Salamanca di aver causato il suo ictus sostituendo le sue medicine con delle caramelle.
TV Line ha avuto modo di intervistare l’attore a proposito dell’episodio, e gli ha chiesto innanzitutto da quanto tempo sapesse che Nacho se ne sarebbe andato così:
Vince [Gilligan] e Peter [Gould] mi chiamarono l’inverno prima che iniziassimo a girare [la stagione 6], con [la produttrice esecutiva] Melissa Bernstein in linea, e mi dissero che avevano pensato a questo finale larger-than-life e lirico per Nacho, e che non vedevano l’ora che lo leggessi. Dissero che sarebbe stato eroico e che avrebbe rotto internet, e subito provai un senso di gratitudine. Ci scambiammo un sacco di parole gentili perché sapevamo che tutto stava per finire, e che sarebbe stata una stagione di finali. Ero molto eccitato e molto grato.
A proposito di una delle scene più tese dell’episodio, quella che vede Nacho nascondersi in una cisterna abbandonata, immerso nel petrolio (in realtà un estratto vegetale), Mando condivide un dettaglio interessante. La cisterna in cui salta era reale, l’interno invece un set ricostruito in studio. L’attore prosegue parlando dell’emozionante scena della telefonata tra Nacho e suo padre:
Nacho capisce in quel momento che o sarebbe scappato lui, facendo uccidere suo padre, o sarebbe tornato all’inferno, avrebbe guardato i demoni negli occhi e si sarebbe sacrificato per suo padre. Ed è così che prende la decisione in quel momento.
Il padre di Nacho diventa così il simbolo definitivo di virtù e di una comunità da proteggere dagli “psicopatici” del cartello. Ecco perché Nacho si lancia in quella tirata finale contro Hector e i Salamanca:
Penso che Nacho, in un certo senso, stesse difendendo la sua comunità, e sentisse che la sua comunità fosse rappresentata dall’integrità e virtù di suo padre. Stava giurando fedeltà a questo e prendendo posizione contro il cartello.
Fino al punto di togliersi la vita da solo, anziché lasciare che qualcun altro lo abbattesse:
Beh, aveva preso la decisione, risoluta e saggia, di barattare la sua vita per quella di suo padre. E, se torniamo indietro fino all’inizio della prima stagione, Nacho ha sempre mantenuto la sua parola con Mike.
Mando conclude dicendo che, al momento dell’addio, Nacho “ha zero rimpianti. È più zen di quanto l’abbiamo probabilmente mai visto, perché sa chi è”. E si dice molto soddisfatto della sua uscita di scena:
Non penso che avrei potuto chiedere un finale migliore. Questo ruolo alla fine è stato un sogno per me. Una figura così eroica e simbolica di sacrificio e coraggio. Non cambierei una virgola. Sono davvero eternamente grato per esso.