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Timur Bekmambetov condanna l’invasione dell’Ucraina e prepara un documentario

Pubblicato il 10 marzo 2022 di Marco Triolo

Timur Bekmambetov, il regista russo di Wanted e Ben-Hur, ha condannato l’invasione russa dell’Ucraina, definendola “una calamità monumentale”, e ha annunciato di voler realizzare un documentario sul lato digitale del conflitto.

Bekmambetov, originario del Kazakistan, ha raccontato di aver trascorso molte estati in Ucraina, tra Chernihiv e Kherson, prima di farsi un nome in Russia con film molto popolari in Ucraina stessa. “Questo era il mondo in cui vivevamo ed è straziante vedere come sia crollato dal giorno alla notte”, ha detto il regista, attualmente in Israele ma residente a Los Angeles.

Il documentario si intitolerà DWW1, e analizzerà come la guerra in Ucraina stia anche venendo combattuta sul fronte digitale. DWW1 sarà in parte ispirato al suo film Escape from Afghanistan, incentrato sugli spostamenti di truppe sovietiche in Afghanistan. Spiega Timur Bekmambetov:

Mi ha portato alla mente così tante similitudini con quello che sta accadendo ora, non solo sulla campagna militare in sé, ma anche su come gli ufficiali stanno ingannando il pubblico a proposito della guerra. C’è una sola differenza: stavolta ci sono più ferite perché la gente se le procura non solo sul campo di battaglia vero e proprio, ma anche nello spazio digitale. I combattimenti si svolgono anche sugli schermi dei nostri dispositivi, rendendoci partecipanti o complici, volontari o meno, distruggendo ciò che i proiettili e i missili non possono raggiungere.

Il fronte digitale

Bekmambetov continua:

Raccoglieremo prove e storie su come lo spazio digitale sia diventato tanto uno strumento inestimabile per gli aggiornamenti live dal campo di battaglia, quanto un mezzo per diffondere materiale falso e fuorviante. La guerra social senza precedenti sta ponendo grandi domande su come affrontare polarizzazione, violenza, incitamento all’odio, disinformazione e propaganda, e come assicurare l’accesso a informazioni verificate e attendibili.

Timur Bekmambetov ha inoltre definito “emotivo, sincero e ragionevole” il responso della comunità cinematografica internazionale sulla guerra in Ucraina, che ha spinto molti festival a bandire film e delegazioni provenienti dalla Russia:

Questo potrebbe non essere il momento giusto per i festival in generale: con il sangue versato in Ucraina, i tappeti rossi dei festival europei assumono un significato sinistro.

Fonte: Deadline