Il cinema di genere più volte ci ha ricordato che gli affari immobiliari nascondono sempre qualcosa.
Trovare una grande casa ad un prezzo stracciato difficilmente rappresenta un bel colpo di fortuna, perché quelle mura il 90% delle volte nascondono un orribile segreto e, statene certi, qualunque cosa sia successa tornerà a tormentarvi nel momento in cui varcherete quella soglia, carichi di speranza e pronti ad un nuovo inizio.
Questa, bene o male, è la premessa di Shining Vale, nuova serie horror comedy in arrivo oggi su Starzplay.
Al centro della storia una famiglia: Pat (Courtney Cox, Monica in Friends, Gale Weathers in Scream) è una scrittrice in crisi (creativa ma anche di mezza età), che sta cercando l’ispirazione per un nuovo romanzo ma che ha anche tradito il marito Terry (Greg Kinnear) con un giovane e avvenente tuttofare che stava riparando il lavandino di casa. Nel tentativo di salvare il loro matrimonio, i due investono tutti i risparmi di una vita per trasferirsi in una vecchia villa vittoriana a Shining Vale, nel Connecticut, con i loro figli, che non hanno preso molto bene la cosa.
Ma, come da programma, quello che sulla carta sembra un incredibile affare, nonché l’occasione per ricominciare daccapo, si trasforma presto in un incubo soprannaturale. Quella casa, infatti, ha visto molto sangue e a farne le spese è soprattutto Pat, che ritrova sì la sua vena creativa ma tutto sembra legato allo spirito di una donna (Mira Sorvino), decisa a possederla.
A cominciare dal titolo, Shining Vale mette subito in chiaro quali sono i suoi punti di riferimento. Da un lato abbiamo Shining, citato in più di un’occasione nel corso degli episodi. Dall’altro abbiamo altre produzioni horror soprannaturali che spaziano dal’Esorcista fino a serie come American Horror Story, in particolare Murder House. Il tutto rivisto in chiave comedy e supportato da un ottimo cast che comprende anche Sherilyn Fenn, la Audrey Horne di Twin Peaks.
Funziona? In parte sì, soprattutto quando tenta di rielaborare le tematiche tipiche del cinema di genere usandole per mettere alla berlina tutti i pregiudizi e i luoghi comuni che ogni donna di mezza età sente ripetersi continuamente.
Per farvi un esempio concreto, la serie si apre con queste parole:
Rispetto agli uomini, le donne soffrono circa il doppio delle volte di depressione.
I sintomi includono: senso di impotenza, insonnia, cambiamento dell’appetito sessuale, allucinazioni, e sentirsi completamente fuori controllo.
Anche le possibilità di essere possedute da un demone per le donne equivalgono al doppio.
I sintomi sono gli stessi…
Una premessa decisamente interessante e intelligente. Ma, come abbiamo già detto, funziona solo in parte.
Perché se da un lato è innegabile che Shining Vale sia una serie molto piacevole da guardare, in grado di strappare più di una risata (perché di certo non punta a spaventare), dall’altro non c’è niente che riesca a farla emergere a dovere tra la marea di titoli che ogni giorno si aggiungono ad un panorama televisivo ormai sovrappopolato.
Lo abbiamo detto in più di un’occasione: in un periodo saturo di serie come quello in cui viviamo, essere un buono prodotto non basta più.
E da questo punto di vista Shining Vale non è altro che l’ennesimo titolo piacevole ma in fin dei conti superfluo.