Le riprese di Mission: Impossible 8 sono iniziate ufficialmente. Lo rivela The Hollywood Reporter, in un lungo articolo che svela diversi retroscena sulla lavorazione di Mission: Impossible 7, la battaglia tra Tom Cruise e Paramount Pictures sulla finestra di 45 giorni nelle sale e il veto della star alla produzione di serie TV basate sui suoi film.
L’articolo spiega come la lavorazione di Mission: Impossible 7 e 8 sia diventata un punto cruciale nei rapporti tra Tom Cruise e Paramount, attualmente molto tesi a causa della decisione dello studio di ridurre la finestra del settimo film a 45 giorni, dopo i quali dovrebbe debuttare su Paramount+. Cruise non è contento, per usare un eufemismo: l’attore ha chiamato i suoi avvocati e contestato la decisione, che secondo lui violerebbe il contratto stipulato in precedenza. Le parti hanno convenuto di rimandare la discussione a tempo debito e, sempre secondo THR, Cruise avrebbe in seguito convinto Brian Robbins, nuovo presidente e CEO di Paramount Pictures, a dargli più soldi per ultimare i due film, sostenendo che l’inflazione abbia fatto aumentare le spese.
Il budget di Mission: Impossible 7 è così aumentato fino all’impressionante cifra di 290 milioni di dollari, la più alta di tutta la saga. Naturalmente, a gonfiare i costi durante la lavorazione ha contribuito la pandemia. Le riprese di Mission: Impossible 7 erano appena partite a Venezia, a marzo 2020, quando il governo italiano decise di imporre il lockdown. La lavorazione del film sarebbe stata bloccata diverse altre volte nel corso dei due anni seguenti e, a un certo punto, Cruise e il regista Christopher McQuarrie hanno anche contratto il Covid (McQuarrie in maniera abbastanza seria, tanto da essere ricoverato a Londra).
Ma, come spiega l’articolo, va anche tenuto conto dell’approccio inusuale di Cruise e McQuarrie alla saga: spesso, i due hanno preso decisioni cruciali direttamente sul set. Ad esempio durante le riprese di Rogue Nation, quando McQuarrie ideò il terzo atto del film strada facendo. Nel caso di Mission: Impossible 7, si parla addirittura di una scena ambientata su un sottomarino inserita all’ultimo secondo, a riprese praticamente ultimate.
Mantenendo in sospeso il completamento di Mission: Impossible 7, Cruise si è assicurato di impedire che Paramount gli imponga un tetto di spesa su quello che dovrebbe essere il capitolo finale del franchise. Dandogli inoltre una certa flessibilità sul cliffhanger finale del settimo capitolo.
Il potere di Tom Cruise presso lo studio è tale da avergli anche permesso di porre il veto su un paio di progetti ventilati da Paramount per rifocillare la library di Paramount+. Lo studio avrebbe voluto infatti realizzare una serie basata su Giorni di tuono, e una nuova serie di Mission: Impossible. Quest’ultima, per altro, avrebbe avuto senso, perché in effetti il franchise ha avuto i suoi natali in TV. Ma Cruise non ne ha voluto sapere, e ha bloccato entrambi in partenza. Facendo leva su un dato molto semplice: i 3,6 miliardi di dollari che Ethan Hunt ha prodotto per lo studio nell’arco di tre decenni.