He-Man and the Masters of the Universe, stagione 2 – La recensione

He-Man and the Masters of the Universe, stagione 2 – La recensione

Di DocManhattan

Sgombriamo il campo da possibili fraintendimenti. Disponibile da qualche giorno su Netflix, la seconda stagione di He-Man and the Masters of the Universe è, appunto, un nuovo lotto di episodi della serie in CGI di He-Man e compagni. Non è Masters of the Universe: Revelation, il “sequel spirituale” – prodotto da Kevin Smith – del vecchio cartoon Filmation degli anni 80 (vedi qui e qui), ma un remake, che ripropone la storia della lotta per il potere tra He-Man e Skeletor in una veste decisamente nuova.

I DOMINATORI DELLA CGI

Una serie dichiaratamente rivolta ai bambini, ma con più di una strizzata d’occhio ai loro genitori, cioè ai vecchi fan dei Masters of the Universe oggi quarantenni, e magari collezionisti. Della prima stagione abbiamo parlato qui. E allora, come sono questi otto nuovi episodi?

He-Man and the Masters of the Universe stagione 2

MATTACCHIONI DELL’UNIVERSO

La risposta è: molto più ironici. La trama di fondo porta avanti quanto visto nella prima stagione e si proietta verso la terza, in arrivo prossimamente, complicando non solo lo scontro tra He-Man e Skeletor, ma il rapporto tra gli alleati, in una come nell’altra fazione. Tornano in pista i protagonisti visti in precedenza, reinterpretazioni moderne dei MotU classici, e a questi si aggiunge una nuova tornata di ripescaggi: uno Stratos regale e pasticcione, a metà tra Falcon e Visione degli Avengers, un colossale Man-E-Faces, una versione femminile di Mosquitor, un Webstor bestiale e così via. C’è perfino una versione nuova di Panthor, la pantera cavalcata da Skeletor… e, beh, non è quello che immaginate. Niente vellutino viola, stavolta.

He-Man and the Masters of the Universe stagione 2

IL VALZER DEL PRINCIPINO

La formula è essenzialmente quella vista nelle prime puntate, solo che l’accento, fatta salva la parte finale della stagione, è posto qui maggiormente sull’elemento comico. Ci sono tutta una serie di situazioni ai confini del demenziale, come la scena del ballo (chi ha visto, sa), quella del compleanno o il team di Stratos. Nulla di strano in un cartoon dal target kids, ma in quelle situazioni ci si allontana dal tono della prima stagione, dove l’umorismo – pur presente – era più contenuto. Se nei primi episodi la genesi dei protagonisti e l’acquisizione dei loro poteri aveva fatto la parte del leone, qui si vive una situazione di stallo, sbloccata solo nel finale. E allora c’è spazio per le cose buffe, anche al di là delle gag di Orko (il robot Ork-0).

He-Man and the Masters of the Universe stagione 2

NON MI HAI FATTO NIENTE…

La volta scorsa dicevamo della parentela stretta di questa He-Man and the Masters of the Universe con la serie Trollhunters di Guillermo Del Toro, e la linea seguita continua ad essere quella. Per lo spettatore adulto, fan del brand e magari seduto davanti al televisore con i pargoli a cui sta cercando di attaccare la passione per quello che succede da quarant’anni ad Eternia, le caramelline però non mancano. Ci sono varie citazioni di pellicole celebri (a cominciare da uno dei film sci-fi più amati e noti di sempre), e c’è la curiosità, dicevamo, di vedere come sono stati resi veicoli e personaggi. Trattandosi di un remake, del resto, vale tutto. In linea di massima, però, le scelte adottate sono comunque rispettose non solo del senso di quelle figure, ma spesso anche della loro storia. Come ad esempio per i trascorsi da attore di Man-E-Faces, che vengono dritti dai vecchi minicomic allegati ai personaggi vintage.

He-Man and the Masters of the Universe stagione 2

Per tutto il resto, vale quanto detto per la prima stagione. Visivamente è bello da guardare (alcune texture – come la stoffa viola del cappuccio di Skeletor – sono talmente solide che vi verrà istintivo allungare la mano verso lo schermo), e gli episodi sono brevi e scorrevoli. Fatta la tara con l’idea che qui il potere sia condiviso, e ce l’abbiano un po’ tutti, non solo Adam, e che ogni tanto vadano in scena delle scenette surreali, resta piacevole. Quanto succede nel finale apre le porte poi a degli sviluppi che ogni vecchio fan di He-Man e dei MotU (munito o meno di pargoli al seguito) vorrebbe vedere. Oh, io quanto meno sì. Eccome.

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