Ebbene sì, al termine dell’episodio finale di The Book of Boba Fett c’è una scena mid-credits – quindi dopo i titoli di coda principali, quelli con la concept art – che apre nuovi scenari da esplorare in una eventuale seconda stagione della serie. La scena è molto breve e, magari, vi è sfuggito di cosa parli esattamente. Ma niente paura, perché noi siamo qui apposta per voi…
Nella scena, ci ritroviamo nuovamente nel palazzo di Boba Fett, nella stanza della “bacta tank”, la vasca “guaritrice” usata da Boba per riparare le ferite e le cicatrici dovute al suo soggiorno nello stomaco del Sarlacc. Stavolta, nella vasca c’è qualcun altro (e poco prima Boba ci aveva avvertito che la vasca era “in uso”, ma avevamo dato per scontato che stesse parlando di Krrsantan). Di chi si tratta? Di Cobb Vanth, lo sceriffo di Freetown, la cittadina un tempo nota come Mos Pelgo, ferito gravemente al termine dell’episodio precedente. Dunque Cobb non è morto, ma era prevedibile: il suo vice era stato crivellato di colpi, lui ne aveva ricevuto uno solo. I cittadini di Freetown, accorsi comunque in aiuto a Boba, devono avergli chiesto di curare il loro amato sceriffo in cambio dei servigi resi.
Ma chi è il tizio in piedi accanto alla vasca, che armeggia sui controlli prima di attivare una sorta di bisturi incandescente? Si tratta del “Mod Artist”, il tizio senza nome che ha già salvato Fennec Shand trasformandola in un cyborg. Il personaggio è interpretato da Stephen Lee Bruner, musicista noto come Thundercat.
L’implicazione è ovvia: il Mod Artist si metterà al lavoro su Cobb Vanth e lo trasformerà in un cyborg. Da qui partono due strade possibili: Cobb sarà un comprimario fisso nell’eventuale seconda stagione di The Book of Boba Fett. Oppure Lucasfilm sta progettando un ulteriore spin-off su di lui. La seconda possibilità è più remota, la prima ci sembra molto più probabile.
QUI potete leggere la nostra recensione del finale di stagione di The Book of Boba Fett.