Il quinto episodio di The Book of Boba Fett è il migliore della serie finora. E questo è un grosso problema.
Lo è principalmente perché se l’idea di riportare in scena Din Djarin, alias Mando, era ormai scontata, considerando che il quarto episodio terminava con l’ingresso del tema di The Mandalorian, è il modo in cui questo ritorno è stato orchestrato a stupire. Ne abbiamo parlato in dettaglio QUI (ma, attenzione, lì ci sono i veri SPOILER), ma il succo è: il quinto episodio di The Book of Boba Fett, che si intitola senza tante cerimonie The Return of the Mandalorian, è a tutti gli effetti una puntata di The Mandalorian. Ce lo dice anche il tema iniziale, che sovrappone gustosamente quello di Boba a quello di Mando. Non ci si può girare intorno: non è che il ritorno in scena di Mando sia raccontato in parallelo con le vicende di Boba Fett su Tatooine. Anzi, Boba Fett, nella persona di Temuera Morrison, proprio non appare.
Jon Favreau ha scritto ancora una volta l’episodio, diretto dalla veterana di The Mandalorian Bryce Dallas Howard, ed è evidente come si diverta molto di più a scrivere le vicende di Mando, di come sia decisamente più a suo agio. L’episodio è un susseguirsi di situazioni tipiche della serie Disney+ che ha iniziato tutto, dalla missione per incassare una taglia, alle digressioni sul passato dei Mandaloriani (di cui ci viene narrato un importante pezzo), ai riferimenti espliciti alla mitologia di The Mandalorian, tra Dark Saber, Grogu, Jedi e il ritorno di un altro personaggio della serie molto amato.
The Return of the Mandalorian, il titolo più didascalico possibile, è un grosso recap di quanto accaduto finora al mercenario dal cuore d’oro di Pedro Pascal, un rilancio verso l’inevitabile terza stagione e una scusa bella e buona per raccontarci come se la stia passando il nostro dopo aver appioppato Grogu a Luke Skywalker. Spoiler: bene, ma non benissimo. Di certo Mando non ha dimenticato il suo piccolo amico / figlioletto adottivo, e di certo non se lo sono dimenticati nemmeno Favreau e Dave Filoni, e hanno chiaramente intenzione di riportarlo in scena. Tutto questo lo vedremo prossimamente in The Mandalorian, ma questo episodio è fondamentale per capire la prossima stagione, e chiunque pensasse di poter saltare a pie’ pari The Book of Boba Fett dovrà probabilmente ripensarci.
Senza andare ulteriormente nei dettagli, arriviamo al dunque: perché è un problema che questo episodio sia il migliore della serie? Perché mette in evidenza in maniera incontrovertibile come The Mandalorian, la serie ma anche il personaggio, siano qualcosa di superiore e ben più iconico di quanto The Book of Boba Fett possa mai aspirare a essere. È un problema di quasi tutti gli spin-off, ma riproporre il protagonista della serie madre, dirottando per giunta lo spin-off fino a trasformarlo in un episodio della stessa, è stata una mossa davvero azzardata e forse anche un po’ incosciente.
Perché è evidente quanto il mix di avventura, tragedia e commedia (con momenti davvero esilaranti, ma mai fuori posto) funzioni infinitamente meglio se il tuo eroe è DAVVERO uno che non si toglie mai il casco e parla molto poco. L’effetto pesce fuor d’acqua è assicurato, l’iconicità è fuori scala. Ti basta inquadrare quell’armatura, quell’elmo, ti basta far dire un paio di brevi battute a Pedro Pascal, col suo timbro eastwoodiano, e hai portato a casa il risultato. QUESTO i fan si aspettavano da Boba Fett, ma è ovvio che Favreau non potesse darglielo perché la strada era stata già percorsa da The Mandalorian.
E, lo ribadiamo, il ritorno di Din Djarin era scritto nelle stelle. Ma Favreau avrebbe potuto riportarlo in scena senza dedicargli per forza un intero episodio, e avrebbe potuto riservare alla première della terza stagione di The Mandalorian tutta l’esposizione e la dose booster (perdonate) di mitologia che invece arriva qui in una scintillante confezione.
Questo episodio dimostra quanto poco ci interessi del fato di Boba Fett e quanto invece ci importi di cosa combinerà Mando. Lo sa anche Favreau e, nel finale, rilancia con un cliffhanger tutto incentrato, ancora una volta, su Mando e sulla promessa di una cosa che dovrebbe accadere la settimana prossima (magari quella sul serio non ce la faranno vedere!) e che, da sola, vale il prezzo del biglietto. Con buona pace di Boba, Fennec, di tutti i Rancor e i Pike della Galassia intera.
A due episodi dalla conclusione, The Book of Boba Fett non serra i ranghi e, anzi, si perde in rivoli più interessanti della serie stessa. Non è chiaro, a questo punto, dove andrà a parare Favreau. Ma, ehi, almeno ci sarà anche Mando.