Hit-Monkey – la recensione senza spoiler: la serie TV Marvel più tarantiniana di sempre

Hit-Monkey – la recensione senza spoiler: la serie TV Marvel più tarantiniana di sempre

Di DocManhattan

Immaginate Curioso come George, il cartoon con la scimmia e il tizio col cappello giallo. Però riletto come un film di John Woo, o meglio, vista l’ambientazione giapponese, come uno di quegli yakuza-eiga diretti da Takeshi Kitano a inizio anni 90. E tutto filtrato attraverso la mania per le citazioni di Quentin Tarantino. Dopo un incubo figlio di una peperonata troppo aggressiva. Aggiungete una serie di personaggi provenienti dall’Universo Marvel fumettistico e avrete Hit-Monkey. Una serie animata per adulti, andata in onda negli USA su Hulu qualche mese fa e in streaming dal 26 gennaio su Disney+. L’abbiamo vista tutta in italiano, in anteprima. Ed è, per diversi motivi, sorprendente. E sì, anche quanto di più lontano possiate immaginare dalle produzioni Marvel, per piccolo e grande schermo, a cui siete abituati.

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LA SCIMMIA SICARIO E LO SPIRITO DI TED LASSO

Unica serie sopravvissuta insieme a M.O.D.O.K. del progetto The Offenders (vedi qui), Hit-Monkey è la trasposizione animata di un personaggio creato da Daniel Way e Dalibor Talajić nel 2010, e protagonista ai tempi – oltre che di una sua miniserie da tre numeri – anche di una storuia in compagnia di Deadpool e Spider-Man. Il nome, mai come in questo caso, dice tutto: un gioco di parole tra “hitman”, sicario, e “monkey”, perché si tratta di un macaco giapponese che diventa un assassino armato di tutto punto.

Per colpa del fantasma di Jason Sudeikis. Più o meno.
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BIG (SCONTRI A FUOCO) IN JAPAN

Le strade di un macaco ribelle, a cui viene sterminato il branco, e di un sicario americano troppo chiacchierone, cui presta la voce – appunto – Jason Sudeikis, si incrociano. Accompagnata dal fantasma del killer, la scimmia si imbarca allora in una missione di vendetta in quel di Tokyo, tra complotti governativi, massacri, battute e le comparsate di alcuni character Marvel (citiamo solo Lady Bullseye, già mostrata nel trailer, e Silver Samurai, che s’intravede nel riflesso sulla katana sul poster. Ma non sono gli unici) che hanno a che fare con il Giappone. Se quanto scritto fino a questo momento non vi basta per farvi un’idea di quanto violenta sia questa serie, magari aiuterà aggiungere che il primo episodio di Hit-Monkey impiega giusto una manciata di secondi per far volar via la prima testa e mostrare i primi corpi crivellati di proiettili. E un’auto verniciata di sangue.

Succede, quando fai incazzare una scimmia che si veste come una delle Iene di Quentin e maneggia armi da fuoco e katana come un moderno ninja.

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MA IL TUTTO GIRA?

Abbastanza. E regge dieci episodi da venti minuti l’uno? Sì. Se sei un cultore di robe Marvel, ancora di più. Anche una volta assuefatti allo spiazzante tasso di sangue che bagna qualsiasi cosa e al suo umorismo nero, restano a Hit-Monkey sicuramente dei pregi di cui bullarsi, nel club frequentato dalle serie d’animazione USA per adulti. A cominciare da un cast di doppiatori notevole, che al citato Sudeikis affianca Olivia Munn e George Takei (i versi del protagonista sono affidati a Fred Tatasciore). Allo stesso modo, di grande impatto le musiche e, nel complesso, godibile la storia. Avrei la tentazione di definirla una storia di vendetta e tradimenti come tante, nel mondo dei film in un qualche sottobosco criminale, non fosse che nelle altre il personaggio principale non è un animale, con lo spirito di un Obi-Wan bastardo e fanfarone a fargli compagnia.

Sono le animazioni ad essere spesso un po’ così: è un tipo di stile – limited animation, con i personaggi usati in molte scene come burattini – che non riesco facilmente a mandar giù. E se ricorda molto, sin dalle prime battute, quello di Archer, è perché, semplicemente, anche Hit-Monkey è stata realizzata da Floyd County Productions. Ma che piaccia o meno, ci si abitua comunque in fretta, e alla fine è piuttosto funzionale al tipo di storia.

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CAPOCCIONI FUTURI

Insomma, merita. Soprattutto se cercate qualcosa che sia sì Marvel, ma completamente diverso dal resto. Un po’ come avvenuto, d’altronde, anche per M.O.D.O.K. E a proposito: ne vedremo ancora? Una seconda stagione di Hit-Monkey e dello stesso M.O.D.O.K. sono in cantiere? Il capo dei contenuti di Hulu, Craig Erwich, ha dichiarato che spetta solo a Marvel prendere una decisione al riguardo. E? E boh.

Ma sarebbe bello se succedesse. Non solo perché, nello specifico, il finale di Hit-Monkey si presta, lasciando mefistofelicamente un portone spalancato per una seconda stagione, ma anche e soprattutto perché c’è bisogno di una voce anche diversa per le produzioni Marvel. Sia pure in un condominio separato dall’MCU, vedere serie come Hit-Monkey è una piacevole scampagnata in angoli poco battuti dell’immaginario della Casa delle Idee. Serve anche questo, a noi vecchi fan, da quando abbiamo iniziato queste gite. Eccome.

 

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