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La Francia cambia le regole sulle finestre televisive e streaming: da 36 a 15 mesi dopo le sale

Pubblicato il 24 gennaio 2022 di Marco Triolo

La ragione principale per cui Netflix non era mai presente con propri film a Cannes, a differenza di Venezia, era il lungo periodo di attesa che, per legge, doveva passare dall’uscita cinematografica di un titolo alla sua distribuzione in TV e streaming. Prima erano 36 mesi, ed è evidente perché Netflix non ne volesse assolutamente sapere: Cannes richiede che i film selezionati vadano obbligatoriamente nelle sale, e la compagnia si sarebbe ritrovata a dover aspettare tre anni prima di distribuire i suoi stessi film sulla piattaforma.

Ora invece quella finestra, per i servizi streaming ad abbonamento (SVOD), scenderà a 15 mesi. Il ministro della cultura Roselyne Bachelot firmerà il provvedimento in queste ore. Netflix è l’unica piattaforma ad aver aderito all’accordo e quindi potrà distribuire nuovi film 15 mesi dopo la loro uscita nelle sale.

Un portavoce di Netflix ha dichiarato:

Questo accordo è un significativo primo passo verso la modernizzazione della cronologia media. Riflette sia il nostro contributo costruttivo al processo di negoziazione, sia il nostro impegno a contribuire all’industria cinematografica francese.

Netflix dovrà investire su progetti indipendenti

Netflix spera di ottenere una finestra di 12 mesi quando le regole verranno riesaminate il prossimo anno. La compagnia comunque investirà circa 40 milioni di euro all’anno si circa dieci film indipendenti i cui diritti resteranno ai loro produttori e creatori. Un’altra clausola dell’accordo richiede che Netflix distribuisca i suoi investimenti su diversi film più piccoli, dal budget inferiore a 4 milioni di euro.

UPDATE

Ecco, in maniera più dettagliata, il susseguirsi delle nuove finestre per il cinema francese:

  • 4 mesi dopo l’uscita nelle sale, supporti fisici e VOD;
  • 6 mesi per l’uscita su Canal+ (contro gli 8 precedenti);
  • 15 mesi per Netflix (contro 36);
  • 17 mesi per Prime Video e Disney+ (che non hanno firmato l’accordo)*;
  • 22 mesi per i canali TV in chiaro (contro 30).

*In caso di grandi investimenti sul territorio, le piattaforme potevano ottenere una finestra ridotta di 17 mesi anziché 36 anche con le precedenti disposizioni.

Fonti: Variety, Le Box-Office des films en France et dans le Monde