Fight Club: la Cina censura e cambia il finale, 23 anni dopo

Fight Club: la Cina censura e cambia il finale, 23 anni dopo

Di Marco Triolo

Il finale di Fight Club è forse la parte più iconica del film, anche se indubbiamente controversa per il messaggio anarchico che lancia. In particolare, la rivelazione che in realtà il protagonista senza nome interpretato da Edward Norton e Tyler Durden (Brad Pitt) sono la stessa persona, e che Tyler non è altro che un parto della mente schizofrenica dell’altro, resta uno dei twist narrativi più riusciti di sempre. Per questo fa davvero impressione – e un po’ sorridere, dato che sono passati 23 anni dall’uscita del film di David Fincher – scoprire che in Cina quel finale è ora stato cancellato e sostituito con uno davvero insulso.

Fight Club è stato da poco reso disponibile sul servizio streaming Tencent Video. Ma la celebre e nichilista scena finale, in cui il Progetto Mayhem riesce nell’intento di abbattere i grattacieli della finanza, che iniziano a crollare al ritmo di Where Is My Mind? dei Pixies sotto gli occhi del protagonista e di Marla Singer (Helena Bonham Carter), che osservano lo spettacolo mano nella mano, è del tutto assente. Al suo posto, le autorità cinesi hanno preferito piazzare un cartello che letteralmente descrive (contravvenendo alla regola d’oro del cinema, “Show, don’t tell”) la nuova conclusione della vicenda.

Nel cartello si legge:

Attraverso gli indizi forniti da Tyler, la polizia ha rapidamente capito l’intero piano e arrestato tutti i criminali, riuscendo a prevenire l’esplosione della bomba.

Ma non è tutto: il cittadino onesto sarà felice di sapere che Tyler Durden non è più una minaccia…

Dopo il processo, Tyler è stato ricoverato in un ospedale psichiatrico per ricevere una terapia psicologica. È stato rilasciato dall’ospedale nel 2012.

La censura cinese

Per quanto sia curioso constatare come un film che propugna ideali chiaramente anti-capitalisti sia stato censurato – così tanto tempo dopo, tra l’altro! – in un paese che si definisce comunista, bisogna tenere presente che la censura cinese segue una serie di regole precise per evitare che i film presentino “incitamento alla resistenza”, sostengano “il terrorismo o gli estremismi” e contengano scene che possano “minare la stabilità sociale”, promuovere “pornografia, uso di droghe, violenza o terrore” o istigare “crimini o insegnare metodologie criminali”. E, ammettiamolo, Fight Club ricade un po’ in tutte queste “colpe”!

Fonte: ComicBook.com

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