Un supereroe “all’amatriciana”.
Viene descritto così il protagonista di Christian, la nuova serie realizzata da Sky e Lucky Red, in partecipazione con Newen Connect, e in arrivo il 28 gennaio su Sky Atlantic, disponibile on demand su Sky e in streaming su NOW.
Nella serie Edoardo Pesce interpreta Christian, lo scagnozzo di un boss della Roma di periferia che si guadagna da vivere facendo l’unica cosa che sa fare: menare. Fino a quando non gli compariranno alle mani quelle che sembrano a tutti gli effetti delle stimmate, le ferite dei santi, con le quali inizierà a fare miracoli.
Abbiamo visto in anteprima i primi due episodi e possiamo dire che si tratta sicuramente di qualcosa fuori dal comune per quanto riguarda il panorama televisivo nostrano. Un progetto difficile da identificare ma che sicuramente esercita un suo fascino. Merito sicuramente del tema ma anche del modo in cui è stato trattato. Christian unisce generi come il pulp, il crime, il soprannaturale, il dramma e, perché no, anche la commedia, dando vita ad un connubio unico.
La serie Sky Original in sei episodi, diretti da Stefano Lodovichi – anche produttore creativo – e Roberto “Saku” Cinardi, è stata presentata alla stampa martedì 25 gennaio. Nel corso della Sonia Rovai, Director Scripted Production di Sky Italia, ha subito precisato che si tratta di un progetto complesso.
Si tratta di un progetto molto complesso, è difficile trovare un aggettivo. È assolutamente qualcosa di unico nel nostro panorama. È un’idea forte e servono produzioni del genere, perché si tratta di qualcosa che non si trova facilmente sul mercato. Rappresenta anche una grande sfida, perché si tratta di un genere poco trattato in Italia, come il supernatural. Sin dalle prime discussioni eravamo consapevoli di avere tra le mani qualcosa di completamente diverso.
La storia di Christian è iniziata molti anni fa, con un cortometraggio di Roberto “Saku” Cinardi ispirato a Stigmate, la graphic novel di Claudio Piersanti e Lorenzo Mattotti, che vedeva Gabriele Mainetti, il regista di Freaks Out e Lo Chiamavano Jeeg Robot, in veste di attore. Come dichiarato dallo stesso regista:
Si tratta di una storia che nasce nel 2012 con un videoclip di Salmo. Qualche anno dopo è diventato un corto con protagonista Gabriele Mainetti e successivamente si è pensato di svilupparlo in un film o in una serie. Il progetto ha destato l’interesse di diverse realtà tra cui Lucky Red, con cui abbiamo iniziato a svilupparlo arrivando alla versione attuale. È stato molto emozionante e soddisfacente vedere questo progetto nato dal nulla arrivare fino a Sky Atlantic.
Parlando del suo personaggio, Edoardo Pesce ha detto:
Mi sono affezionato al personaggio di Christian, è la prima volta che faccio i protagonista di una serie ed è un impegno notevole. Ci sono voluti circa tre mesi. Leggendo la sceneggiatura ho subito visto delle possibilità di inserire delle mie caratteristiche personali, quindi Christian è anche un po’ Edoardo. È un ragazzo molto semplice che non ha obiettivi di potere, non è avido. Gli capita questo dono e non sa cosa fare.
Alla conferenza ha anche partecipato Claudio Santamaria, che nella serie interpreta Matteo, scettico emissario del Vaticano ossessionato dal trovare qualcuno i cui poteri taumaturgici siano veri. A proposito del suo personaggio, l’attore ha detto:
Il mio personaggio contiene dei riferimenti biblici come San Tomasso e Isacco, messo alla prova dal Signore. È anche l’Arcangelo Gabriele, il braccio armato di Dio. Tutti questi aspetti lo rendono estremamente conflittuale e questa cosa che lo tormenta è insita nel Mistero della Fede. Il suo compito è certificare i miracoli, capire se si tratta di una truffa o di qualcosa di vero. Lui stesso ha avuto un incontro molto ravvicinato con qualcosa. Nel suo passato c’è qualcosa che lo ha fatto avvicinare a Dio.
Ma Claudio Santamaria ha anche elogiato il valore di questa produzione, in grado di andare oltre i confini standard tipici del panorama televisivo italiano.
Sono anni che noi aspettiamo di poter riaprire le porte al genere, di poter tornare a scrivere storie che siano comprensibili anche all’estero. Del resto la nostra bravura è quella di sapere prendere tematiche internazionali e farle nostre.
In Italia c’è bisogno di genere, divertimento. Dobbiamo capire che il cinema è anche divertimento. Quindi viva le idee e il coraggio che si è di nuovo sbloccato nel nostro cinema.
E di idee Christian ne ha molte, questo è poco ma sicuro. Trattate con la giusta dose di ironia perché, come dichiarto dal regista Stefano Lodovichi:
Troppi progetti si prendono sul serio, noi abbiamo giocato fin da subito sul prenderci in giro ed è questa la cifra della serie.
Cosa confermata anche dallo sceneggiatore Valerio Cilio:
La cosa bella, secondo me, è che anche prima del coinvolgimento di Sky ci siamo sempre divertiti. Sapevamo di percorrere un terreno molto complicato, ma ci siamo dati due regole: divertirci e schivare le cose già viste.
Nel cast accanto a Edoardo Pesce e Claudio Santamaria troviamo Silvia D’Amico (Non essere cattivo, The Place) nei panni di Rachele, una ragazza problematica vicina a Christian. Giordano De Plano (Padrenostro, La terra dell’abbastanza) nel ruolo di Lino, il boss locale, quasi un fratello per Christian essendo i due stati cresciuti dalla stessa donna, Italia. Antonio Bannò (Romulus, Suburra – La serie) nei panni del figlio di Lino, Davide, erede dell’impero del padre e miglior amico di Christian. Francesco Colella (Padrenostro, ZeroZeroZero) in quelli di Tomei, il veterinario del quartiere che arrotonda curando e cucendo quelli che ne hanno bisogno e non possono andare in ospedale. Gabriel Montesi (Favolacce, Romulus), che interpreta un amico della compagnia di Christian e Davide, Penna, un piccolo malvivente che lavora per Lino. Lina Sastri (Napoli Velata, Ecce Bombo) nei panni di Italia, la madre di Christian.