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James Cameron ha confermato un aneddoto leggendario legato ad Aliens

Pubblicato il 30 dicembre 2021 di Marco Triolo

C’è un aneddoto leggendario legato al coinvolgimento di James Cameron in Aliens – Scontro finale, e specificamente al modo in cui il regista presentò alla 20th Century Fox la sua idea per un sequel. Un compito non certo facile, considerando che l’Alien di Ridley Scott è uno dei più grandi film di fantascienza di sempre. Leggenda vuole che Cameron, che non è mai stato un tipo tanto umile, ma che allora era pure giovane e quindi se la sentiva caldissima, in una stanza piena di dirigenti abbia scritto la parola “ALIEN” a caratteri cubitali su una lavagna, per poi aggiungere una “S” e infine due lineette sulla “S” trasformandola nel simbolo del dollaro.

Di recente, parlando con CinemaBlend in occasione dell’uscita del libro Tech Noir: The Art of James Cameron, dedicato alla concept art e agli storyboard da lui stesso realizzati per i suoi film, il regista ha confermato l’episodio… anche se nella famosa stanza i dirigenti erano solo tre. Ecco cosa ha raccontato:

Sì, è vero. Mi venne in mente in quel preciso momento. [La parola con il simbolo del dollaro] era in realtà scritta sul retro di un copione, o qualche altro documento di presentazione. Forse era il trattamento, non ricordo. Ero in una riunione con questi tre produttori ed eravamo nell’ufficio dell’allora capo di 20th Century Fox. E io dissi: “Ragazzi, ho un’idea per il titolo, e fa così”, e scrissi “Alien” a caratteri cubitali. E poi ci aggiunsi una S alla fine. La mostrai loro. Dissi: “Voglio chiamarlo Aliens, perché non ce ne sarà solo uno da affrontare, ma un esercito, e questa è la grossa differenza. Ed è molto semplice e molto grafica”. E dissi: “Ma ecco in cosa si tradurrà”. A quel punto disegnai le due linee per trasformare la S nel simbolo del dollaro. E quella fu la mia presentazione. E apparentemente funzionò! Perché accettarono il titolo e non lo misero mai in discussione.

C’è un momento per essere sfacciati

Cameron riflette su quel momento, oggi, con la saggezza degli anni e dell’esperienza accumulata:

C’è un momento nella carriera in cui bisogna essere sfacciati. Tecnicamente a Hollywood bisogna esserlo sempre. Ma c’è un momento in cui bisogna essere estremamente sfacciati, cioè quando ancora non sanno chi sei. Ci sono persone che sono costantemente sotto pressione e strepitano per essere viste, ascoltate, ingaggiate, perché ci si fidi di loro. A volte sei costretto a fare cose leggermente oltraggiose. Ma lo devi fare con una scintilla negli occhi. E credo che loro lo rispettino, perché si ricordano come loro stessi sono arrivati dove sono.