Meno azione e più approfondimento psicologico, soprattutto per Clint, tra un maglione di natale inguardabile e l’altro, in questo quarto episodio di Hawkeye. In cui il personaggio di Jack viene QUASI chiamato per la prima volta con il suo nome da battaglia dei fumetti, e si continua a omaggiare in modo sottile il passato di Occhio di Falco negli Avengers West Coast, i Vendicatori della Costa Ovest. Ma oggi, visto che me l’hanno chiesto in tanti, parliamo di chi diavolo è Moira Brandon e del perché il suo nome appare in tutte quelle locandine cinematografiche in Hawkeye.
Sì, i poster a casa della zia di Kate, momentaneo rifugio per quest’ultima, Clint e Lucky/Pizza Dog. Film come “A Chance of Love” e “Creature of the Dark Galaxy”, che ovviamente non esistono davvero. Sono un grazioso easter egg dedicato, beh, alla padrona di casa. E a quella volta che a) ha salvato la buccia a Clint Barton, b) ha venduto casa ai suoi amichetti in costume.
Parlando di case: Moira Brandon è la proprietaria dell’appartamento, la zia di Kate Bishop, visto che c’è il suo nome sul citofono (episodio 2 di Hawkeye). Non si hanno notizie su Pisano e Cademartori, ma probabilmente hanno i baffi neri e il mandolino.
C’è anche un posterino in bianco e nero sul frigo, di Moira, che è un’attrice, e non è a New York perché probabilmente è impegnata a LA. O a girare pubblicità in Giappone, vai a sapere. Ma quel che più conta, è che anche Moira, come Clint e Kate, viene dai fumetti. Più precisamente, da quelli degli Avengers West Coast, la succursale dei Vendicatori creata negli anni Ottanta in California, di cui ha fatto parte lo stesso Occhio di Falco.
Nel maggio del 1984, su Avengers 246, Occhio di Falco chiama al telefono Wasp – con un portatile che ha un’antenna lunga quanto una sua freccia – e le dice di aver trovato una sede per il loro nuovo quartier generale in California. Una struttura appartenuta a un’ex stella del cinema muto.
Nove anni dopo, Moira Brandon appare per la prima e unica volta in un fumetto Marvel, sul numero 100 di Avengers West Coast. La storia principale del numero si era chiusa qualche pagina prima in modo estremamente drammatico, con la morte della compagna di vita di Occhio di Falco, Barbara “Bobbi” Morse alias Mimo (Mockingbird) per mano di Mefisto. Sì, sempre lui.
Mimo sarebbe diventata a sua volta un personaggio dell’MCU, la Adrianne Palicki di Agents of S.H.I.E.L.D. e dell’abortita Marvel’s Most Wanted, e quella morta nei fumetti – avremmo scoperto in seguito – non era la vera Bobbi, ma un impostore skrull. Ma non divaghiamo.
Tornando al 1993, nella seconda storia di quell’albo viene mostrato in un flashback l’incontro, anni prima, tra Clint, Bobbi e l’ex proprietaria di quello che sarebbe diventato l’Avengers Compound, al 1800 di Palos Verdes Drive, Los Angeles. Clint e Bobbi ci stanno dando dentro, ricevono una telefonata da Bill Foster (l’eroe Golia, che finirà ammazzato nel 2006 nella Civil War a fumetti) e vanno a conoscere questa vecchia attrice, Moira Brandon.
La diva del muto mostra loro dei set di un film su Cleopatra che si è portata a casa (cantina grande) e… muore. Si presenta infatti sul posto il villain Crossfire, che ha un conto in sospeso con i due eroi. A salvare (con la balestra del cattivo) Clint e Mimo, che fanno la figura degli impediti, è proprio la vecchia Moira, che dopo si accascia per un coccolone. Ma felice: almeno per una volta nella vita, è stata una vera eroina.
Sembra possa riprendersi, ma no, quella è ufficialmente la sua ultima apparizione: la signora Brandon muore, e quei due ridono, raggianti, e si dicono “ti amo, Clint Barton”, ché tanto a loro che frega. Hanno appena trovato una nuova base molto spaziosa. Non ti dimenticheremo… com’è che ti chiami? Ah, sì, non ti dimenticheremo, Moira.
Ovunque tu sia, zia di Kate Bishop dell’MCU, attenzione. Più che Occhio di Falco, occhio.
E sì, la prossima volta parliamo dello Spadaccino e di quella signorina bionda. Promesso.