Don’t Look Up è qui per dimostrarci che non solamente i film Marvel hanno le scene dopo i titoli di coda! Il film Netflix di Adam McKay ha addirittura due scene aggiuntive: una a metà dei credits, l’altra alla fine. Naturalmente stiamo per spoilerare tutto, per cui leggete solo se avete visto il film…
Nella prima scena scopriamo che i ricchi, ancora una volta, ce l’hanno fatta. L’astronave segreta con cui la presidente Orlean (Meryl Streep) e il magnate della tecnologia Peter Isherwood (Mark Rylance) sono scappati dalla distruzione della Terra da parte della cometa Dibiasky ha raggiunto un pianeta abitabile dopo 22.740 anni di viaggio. Isherwood si vanta del fatto che il 58% delle capsule criogeniche ha avuto successo e Orlean fa notare come nella sua sezione della nave siano morte “solo” 47 persone, tanto per rimarcare il cinismo di questi personaggi. Ma il colpo di scena arriva quando Orlean, dopo essersi avvicinata a un animale simile a un uccello, viene immediatamente uccisa da quest’ultimo, che le azzanna il volto e se la pappa con gusto. Isherwood battezza l’animale “Bronteroc”, riferimento a una precedente scena in cui l’uomo si era vantato di conoscere tutto di tutti gli abitanti del pianeta, compreso come sarebbero morti. “Lei sarà uccisa da un Bronteroc”, aveva detto alla presidente, senza saper spiegare cosa un Bronteroc fosse.
La scena è l’ennesimo commento sul fatto che, pur avendo un’influenza senza pari sull’umanità intera, le grosse compagnie di tecnologia la sfruttano solamente per il proprio tornaconto e non certo per la pubblica utilità. In altre parole, Isherwood aveva previsto la morte della presidente e avrebbe potuto evitarla, ma sceglie di non agire assolutamente.
La scena si conclude con una piccola rivincita: i Bronteroc procedono ad accerchiare i coloni spaziali e viene lasciato intendere che li stermineranno tutti.
Al termine dei titoli di coda torniamo invece al presente. Siamo a Washington D.C., totalmente devastata dal cataclisma. Da un mucchio di macerie emerge Jason Orlean (Jonah Hill), capo dello staff e figlio della presidente, da lei totalmente dimenticato sulla Terra. Jason sembra completamente noncurante del fatto che di lì a poco morirà molto male. La prima cosa che fa, una volta emerso in superficie, è registrare un video per i social in cui si definisce “l’ultimo uomo sulla Terra” prima di aggiungere: “Non dimenticate di mettermi un like”. Inconsapevole fino alla fine, incapace di cavarsela da solo (non fa che urlare “Mamma”, pur sapendo che la madre era uscita dal bunker e dunque dovrebbe essere morta – anche se non lo è), Jason incarna la classe dei super-ricchi privilegiati che vivono in un mondo tutto loro e non dimostrano empatia nemmeno di fronte alla devastazione.
QUI potete leggere la nostra recensione di Don’t Look Up.