La lavorazione di Ultimo tango a Parigi, capolavoro di Bernardo Bertolucci interpretato da Marlon Brando e Maria Schneider, è finita ultimamente sotto i riflettori per delle vecchie accuse, mai sopite, di comportamenti inappropriati nei confronti di quest’ultima. Ora diventerà oggetto di una serie che, nella vena della già annunciata The Offer (sulla lavorazione de Il Padrino), ne racconterà il dietro le quinte. Con enfasi proprio su questa controversia.
CBS Studios e Stampede Ventures produrranno la serie, scritta da Jeremy Miller e Daniel Cohn (Entourage, Boston Public). Sarà diretta da Lisa Brühlmann (Killing Eve) e José Padilha (Narcos, RoboCop).
La serie si svolgerà tra Italia, Francia e Stati Uniti nell’arco di diciotto mesi, tra il prima, il durante e il dopo la lavorazione. La storia inizierà con il viaggio di Bertolucci a Los Angeles nel 1971 per convincere un Brando in bancarotta ad accettare la parte. La serie sarà raccontata dal punto di vista delle persone coinvolte, il regista, Brando e Schneider. Bertolucci è stato accusato di aver adottato tattiche brutali al fine di ottenere emozioni reali dagli attori. Tattiche che avrebbero infine ottenuto un effetto deleterio sulla psiche di Maria Schneider, che sarebbe morta a 58 anni, nel 2011, dopo una lunga lotta contro le dipendenze.
Il film fu travolto dalle accuse di oltraggio al pudore e condannato alla distruzione, ma venne salvato dall’oblio grazie alla Cineteca Nazionale, che ne conservò alcune copie.
Lisa Brühlmann ha dichiarato:
Quando José e Stampede mi hanno proposto il progetto, mi ha catturato immediatamente la possibilità di osservare da vicino uno dei più grandi scandali nella storia della nostra industria – per quanto non fosse stata trattata come tale all’epoca. L’opportunità di esplorare quel mondo e tutti questi affascinanti personaggi, e in special modo la possibilità di dare voce a Maria Schneider, è davvero entusiasmante.
José Padilha aggiunge:
Ultimo tango a Parigi racconta la storia di due uomini che abusarono di una giovane donna senza esperienza, non per sesso, ma in nome dell’arte. Lo fecero davanti all’obbiettivo, e la scena che ne conseguì finì in un film importante, acclamato dalla critica e dal pubblico. Il regista e l’attore si bearono del successo, mentre il dolore di Maria fu ignorato. Sono felice di esplorare una storia sull’etica dell’arte, una materia importante ma spesso trascurata, in collaborazione con la regista Lisa Brühlmann.
Fonte: Deadline