Pochi resteranno probabilmente sorpresi da questa notizia, ma la Corea del Nord si è ufficialmente dissociata dal coro di lodi che sta ricoprendo Squid Game in ogni altra parte del mondo. La serie sudcoreana, ora la più vista nella storia di Netflix, è stata criticata dal sito Arirang Meari per come rappresenta “la triste realtà di una mostruosa società sudcoreana”. Evidentemente non cogliendo il fatto che è proprio quello il punto.
Stando al sito, che ovviamente parla per bocca del regime di Pyongyang, la serie “ha guadagnato popolarità perché espone la realtà della cultura capitalista sudcoreana”, “un mondo in cui solo il denaro conta – un orrore infernale”. Sembrerebbe una critica positiva della serie, che, dopo tutto, intenzionalmente mette in scena proprio questi estremi della società della Corea del Sud. Ma poi la recensione conclude che Squid Game celebra quella società, in cui “la corruzione e le canaglie immorali sono una cosa normale”.
“Si dice”, aggiunge il sito, “che faccia capire alla gente la triste realtà della mostruosa società sudcoreana, in cui gli esseri umani sono portati alla competizione estrema e la loro umanità è spazzata via”.
Quel “si dice” racchiude tutto il senso della recensione: naturalmente in Corea del Nord Netflix, come ogni altro media occidentale ed esterno, è vietato. Arirang Meari avrà probabilmente visto la serie per vie illegali, aggiungendo quella formuletta per salvare la faccia.
Fonte: Deadline