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X-Files: David Duchovny per poco non disse di no alla serie

Pubblicato il 03 aprile 2021 di Marco Triolo

Nel corso della sua carriera, David Duchovny ha lavorato con costanza e azzeccato anche un altro ruolo longevo a parte quello in X-Files, l’Hank Moody di Californication. Ma per tutti, e per sempre, sarà l’agente speciale Fox Mulder dell’FBI.

Ruoli così capitano letteralmente una volta nella vita. Eppure, di recente, Duchovny ha confessato di aver quasi detto di no alla parte. Lo ha detto durante un episodio del podcast Literally! With Rob Lowe. La ragione? Aveva già preso un impegno con una regista sua amica. Ecco cosa ha detto l’attore:

Avevo ottenuto… un paio di scene nell’ennesimo film della settimana, ed era una regista con cui ero in amicizia. Avrei dovuto lasciare la parte per girare il pilot di X-Files. Dissi ai miei agenti: “Non voglio farlo. È un’amica, non voglio lasciare il film”.

Duchovny ha anche detto che la materia, le teorie di complotto e gli extraterrestri, non lo stuzzicava particolarmente:

X-Files parla di extraterrestri. Quanto potrà mai durare? È un buon pilot, ma prima o poi li dovrai far vedere questi alieni.

Non mi interessavano le teorie di complotto, e avevo tutta l’intenzione di dire “Mi tocca rinunciare al pilot, perché ho detto che avrei fatto questo altro progetto”.

Grazie a Dio per gli agenti

Duchovny prosegue ammettendo che furono i suoi agenti a convincerlo a lasciare il film per girare il pilot di X-Files:

È spaventoso ripensarci, [a cosa sarebbe successo] se non avessi aperto quella porta, o girato a sinistra invece che a destra. Non era scontato che andasse come è andata. Si parla spesso di quanto siano tonti gli attori. Beh, quello ero io.

Un nuovo film di X-Files?

Rob Lowe non rinuncia a chiedere se la saga di X-Files potrà mai proseguire sotto forma di un nuovo film (anche se Gillian Anderson ha detto di non aver più intenzione di interpretare Scully)…

Solo Fox può rispondere a questa domanda. Sono strani perché è una grossa proprietà e, mi chiedo, perché mai non tentare di farne un altro? Non lo so.

Infine, l’attore racconta di aver sempre provato avversione per le teorie di complotto, che considera “pericolose”:

Un paio di volte alcuni mi hanno chiesto dei rettiliani, e non avevo idea che fosse una cosa grossa. Mi capitava di fare un autografo e mi dicevano “Tizio Caio è un rettiliano o una lucertola”, e io facevo “Ah sì? Ehm… ok”. Era una cosa che accadeva spesso e mi chiedevo “Ma cos’ha la gente che non va?”. Per me non aveva senso.

Fonte: Deadline