Anche chi non è un grande fan dello sport può immedesimarsi in una storia sportiva. Questo perché solitamente questo tipo di produzioni parlano di riscatto personale, portano in scena dei “perdenti” destinati a diventare vincitori.
Non è da meno Stoffa da campioni: cambio di gioco, la nuova serie targata Disney+, che prosegue sul piccolo schermo la saga dei Mighty Ducks, iniziata nel 1992 con il film Stoffa da campioni e proseguita con due sequel: Piccoli grandi eroi, diretto nel 1994 da Sam Weisman, e Ducks – Una squadra a tutto ghiaccio, diretto nel 1996 da Robert Lieberman.
Nella serie, composta da 10 episodi e ambientata nel Minnesota di oggi, i Mighty Ducks si sono evoluti da perdenti qualunque a una squadra di hockey giovanile ultra-competitiva e vincente. Se non è chiaro si tratta di un vero e proprio ribaltamento: in questa nuova avventura i Mighty Ducks sono i “cattivi”.
Una mossa coraggiosa ma che funziona, perché offre un nuovo punto di vista e permette alla storia di evolversi attraverso l’ottica del dodicenne Evan Morrow (Brady Noon), che viene tagliato fuori dai Ducks senza tante cerimonie perché non è abbastanza in gamba (questo secondo i Ducks, ovviamente).
Lui e sua madre, Alex (la star di Una Mamma Per Amica Lauren Graham), decidono quindi di costruire la propria squadra di outsider per sfidare la cultura spietata della vittoria a tutti i costi, tipica degli sport giovanili di oggi.
Ed è qui che torna in scena Gordon Bombay, sempre interpretato da Emilio Estevez, che in un momento particolarmente difficile della sua vita trova un nuovo motivo per non arrendersi.
Come dichiarato dallo stesso Estevez:
Per Bombay, quello che cambia è che la vita non è stata particolarmente buona con lui, sicuramente il mondo dell’hockey non è stato buono con lui. E quando lo ritroviamo, vive nel palaghiaccio, che ha ereditato da Jan. Vive nel suo ufficio, dorme nel suo ufficio, dorme sul divano, si nutre con una dieta a base di pizza e torte di compleanno, avanzi delle feste dei bambini sulla pista da pattinaggio.
Non è decisamente il tipo che abbiamo visto alla fine dell’ultimo film. In parte è distrutto, demotivato e triste. Saranno necessari Lauren e il nuovo gruppo di ragazzi per coinvolgerlo nuovamente.
Emilio Estevez, che per la prima volta si è trovato a recitare in una produzione televisiva, ha anche ammesso che la serialità permette un maggiore approfondimento dei personaggi.
Il bello di recitare in una serie tv, è che hai a disposizione 10 episodi e cinque ore per raccontare la sua storia, al contrario di un film dove di solito si hanno a disposizione un’ora e mezza o due. Questo consente al personaggio di Bombay di svilupparsi ed evolversi nel corso dell’intera stagione, una cosa completamente nuova per me che ho sempre fatto solo film.
Il riscatto arriva per Gordon Bombay, quindi, ma arriva anche per i giovani protagonisti della serie. E, come abbiamo detto, è proprio questo il bello delle storie sportive.
Abbiamo visto i primi tre episodi di Stoffa da campioni: cambio di gioco, e si sono rivelati una piacevolissima sorpresa. Ci si affeziona facilmente ai personaggi e alla trama, che si limita a riproporre i classici schemi di queste produzioni, è vero, ma lo fa nel modo giusto ed è questo l’essenziale.
Fonte: ScreenRant