Sean Young, volto iconico degli anni Ottanta grazie a film come Dune e Blade Runner, è stata intervistata da Daily Beast circa le sue esperienze con la tossicità maschile a Hollywood, spiegando come alcuni celebri registi – Oliver Stone, Warren Beatty, Steven Spielberg… – abbiano danneggiato la sua carriera. Il marchio di attrice “difficile” nascerebbe dal fatto di aver respinto diverse avance, ma anche dalla sua determinazione a criticare le scelte più discutibili: ad esempio, si schierò dalla parte di Daryl Hannah quando Oliver Stone la costrinse a indossare un vestito in cui non si sentiva a suo agio, e il regista la licenziò da Wall Street.
Quando arriva a parlare di Blade Runner, Sean Young non nasconde che l’aggressiva scena d’amore tra la sua Rachel e Deckard potrebbe essere frutto di una vendetta: Ridley Scott, infatti, l’aveva corteggiata, ma lei l’aveva respinto.
Beh, onestamente, Ridley voleva che uscissi con lui. Ci ha provato tantissimo con me all’inizio del film, e io non avrei mai accettato. Poi ha cominciato a uscire con l’attrice che interpretava Zhora, Joanna Cassidy, e io mi sono sentita sollevata. Poi abbiamo girato questa scena, e credo fosse colpa di Ridley. Credo che Ridley abbia pensato, vaffanculo. Io mi chiedevo, “Perché doveva essere così? Qual era il punto [di farla così aggressiva]? Credo fosse un messaggio non troppo sottile di Ridley, il suo modo di pareggiare i conti con me.
L’attrice sottolinea come non sia più stata scritturata da Scott:
Non mi ha più scritturata. Che cazzo? Scritturi Russell Crowe un fantastiliardo di volte, e a me non mi ingaggi più? E sono stata molto carina con Ridley nel corso degli anni. Non ho mai parlato male di lui. Solo più tardi mi sono accorta che forse l’ho offeso.
Il breve cameo olografico in Blade Runner 2049, quando Deckard parla con una Rachel ormai deceduta, è stato l’insulto finale:
Non era una stronzata? E non c’era niente che potessi farci. Chiaramente sapevano che gli spettatori sarebbero stati delusi dalla mia assenza [nel film], ma non volevano che ne sparlassi in pubblico. Quindi mi hanno pagato un po’ di soldi, mi hanno fatto firmare un accordo di riservatezza, e mi hanno dato 30 secondi. E allora ho detto, va bene. Hanno dato un lavoro a mio figlio Quinn nel reparto artistico, e ho detto che era tutto perdonato. Ha grande talento.
Vi rimando a questo articolo per scoprire com’è stato realizzato il cameo di Sean Young, ringiovanita in digitale con l’ausilio di una controfigura. L’attrice, però, era presente sul set per pronunciare le sue battute, anche se evidentemente non ha apprezzato la cosa.
Fonte: IndieWire