Nomadland – Uscita a rischio in Cina?

Nomadland – Uscita a rischio in Cina?

Di Marlen Vazzoler

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A partire da venerdì in Cina c’è stata un’ondata di censura che ha colpito alcuni contenuti legati a Nomadland. Nelle prime ore del mattino sono spariti i poster promozionali da Douban, e su Weibo l’immagine del poster ufficiale.

Di conseguenza la locandina è scomparsa dal post della NAAC (National Alliance of Arthouse Cinemas) su Weibo, la versione cinese di Twitter, che celebrava la vittoria della regista:

Verso mezzanotte è stato cancellato.

Di seguito sono stati cancellati due articoli pubblicati da dei blog indipendenti: “This Film Industry Person Probably Knows Chloe Zhao Better Than Anyone in the World” e “Nomadland Sets a April 23 China Release; Chloe Zhao Becomes the First Asian to Win the Best Director Golden Globe”.

Un blogger ha pubblicato tramite Wechat gli screenshoot dei messaggi ricevuti dai censori in cui viene detto che il contenuto ha trasgredito il “Development and Management Rules for Public Information Services on Instant Messaging Platforms” e per questo motivo l’articolo è stato cancellato.

Nel corso della giornata sulla piattaforma Weibo sono state bloccate le chiavi di ricerca: #Nomadland e #Nomadland Release Date. ” Gli utenti hanno ricevuto il seguente messaggio:

“La pagina dell’argomento non può essere visualizzata a causa delle leggi, dei regolamenti e delle norme correlate”.

Hashtag come #Nomadland Movie, #ChloeZhao e Chloe Zhao Wins Golden Globe for Best Director (visualizzato circa 350 milioni di volte) sono ancora disponibili.

Potrebbe saltare le sale?

Le biglietterie online Maoyan e Tao Piaopiao hanno rimosso la data di uscita del film, il 23 aprile, dalle loro liste. Questo elemento è certamente il più preoccupante, un campanello d’allarme sul possibile salto delle sale della pellicola.

Secondo le fonti di Variety l’intenzione è di procedere con la distribuzione del film, mantenendo un basso profilo con la promozione. Ovvero quella che da noi viene definita un’uscita tecnica.

Dietro la censura

Ma cosa ha causato questa censura?

Giorni fa Chloe Zhao è stata al centro di un dibattito online in Cina, relativo alla sua cittadinanza e a una frase detta nel corso di un’intervista con una rivista americana, quasi dieci anni fa.

I media ufficiali hanno festeggiato la vittoria della filmaker ai Golden Globe come vanto d’orgoglio per la Cina, sebbene in molti hanno esultato e hanno considerato la Zhao una fonte d’ispirazione, migliaia di utenti hanno chiesto online la nazionalità della regista. Il motivo? Irritati dal pensiero di dover celebrare la sua vittoria nel caso in cui non sia una cittadina cinese. Ricordiamo che la Zhao è nata ed è cresciuta a Beijing.

Altre polemiche sono arrivate dall’intervista data nel 2013 a Filmmaker Magazine in cui ha spiegato di esser stata attratta nei suoi primi progetti dal cuore dell’America a causa della sua educazione in Cina che ha definito un posto dove era circondata dalle bugie. La rivista ha cancellato la sezione a metà febbraio, pochi giorni prima dell’annuncio della data di uscita di Nomadland in Cina.

Sulla piattaforma Douban, di stampo più liberale e popolare, gli utenti che hanno discusso della censura e si sono lamentati della politicizzazione di cui è stata vittima la regista. Ha scritto un utente:

“Hanno discusso del suo luogo di nascita, della sua famiglia, della sua nazionalità e delle cose che ha detto. L’unica cosa di cui non hanno discusso è il film”.

Su Weibo un altro utente ha pubblicato un’immagine in bianco e nero della Zhao con la barra della censura sugli occhi, accompagnata dal commento:

“In Cina non la considerano cinese e negli Stati Uniti non la considerano un’americana. È veramente nella terra dei nomadi”.

Fonte Variety

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