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Calls: su Apple TV+ la serie che si ascolta come un podcast (più o meno)

Pubblicato il 24 marzo 2021 di Filippo Magnifico

Da qualche giorno è disponibile su Apple TV+ Calls, un progetto che nell’ubriacatura di titoli particolarmente attesi come The Falcon and the Winter Soldier e Zack Snyder’s Justice League rischia di passare inosservato. Ed è un peccato, perché il suo concept è veramente interessante e per certi versi ricorda quello del nostro podcast La Telefonata (escludendo la componente horror, ovviamente).

Cos’è Calls?

Creata, scritta e diretta da Fede Alvarez – nome dietro titoli come La casa e Man in the Dark – e ispirata all’omonima serie francese, Calls è composta da brevi episodi (dai 13 ai 20 minuti), raccontati interamente attraverso conversazioni telefoniche.
Questo vuol dire che non ci sono set, non ci sono telecamere, non ci sono attori che compaiono sullo schermo. Gli episodi di Calls sono composti principalmente da conversazioni audio, accompagnate da immagini astratte minimali per raccontare delle storie all’insegna del brivido.
Il punto di riferimento sembra essere Ai Confini della Realtà, rivisto però nell’ottica dei podcast o, se vogliamo guardare al passato, dei radiodrammi.
Possiamo avere un assaggio grazie al trailer.

Parlando della serie, che vede la partecipazione di grandi nomi come Nick Jonas, Lily Collins, Pedro Pascal, Rosario Dawson, Clancy Brown e Mark Duplass, il regista ha detto:

L’idea doveva essere abbastanza buona per realizzarci un film, ma l’abbiamo compressa in 10 minuti. E non solo questo, doveva essere perfetta per questo format. Le migliori dovevano essere storie che, se le avessi girate, avrebbero perso la magia. Gran parte di loro funzionano perché non sono state girate in maniera tradizionale. Ci sono alcuni episodi in cui non è del tutto chiaro quello che succede e vederlo avrebbe rovinato la magia.

Questo implica ovviamente, un ruolo attivo da parte dello spettatore, perché la storia si crea principalmente nella sua mente:

Non ci sono parole per descrivere l’esperienza. Si tratta di qualcosa che ti fa scoprire un lato della tua immaginazione che non sapevi esistesse.

Una serie realizzata durante la pandemia, ma non frutto della pandemia

Nonostante il concept, non si tratta di una serie frutto della pandemia. A differenza di altri progetti, l’avanzata del Covid-19 non ha però influito sulla sua produzione:

Ironia della sorte, questa sembra una serie frutto della pandemia, ma non è così. Abbiamo iniziato a svilupparla prima della pandemia e quando stavo per partire con la produzione la pandemia è arrivata e questo ci ha impedito di stare insieme. L’idea era di portare tutti su un palco per lavorare insieme ma quando questo è successo ho pensato “Un momento, se c’è una serie che non sarà bloccata dalla pandemia, è proprio questa”.

I piani iniziali erano altri, ma alla fine Calls è stata realizzata interamente da remoto:

Abbiamo quindi iniziato questa massiccia operazione, inviando a casa di ogni attore un computer, dei microfoni e tutto quello che serviva per registrare. Quando si ascoltano gli episodi si tratta effettivamente di diversi attori, in diverse parti del mondo, che parlano tra di loro. Io ascoltavo e dirigevo tutto da casa.

Fonte: SyFy