Borat non tornerà mai più. Lo ha rivelato Sacha Baron Cohen nel corso di un’intervista tenuta subito dopo la vittoria ai Golden Globes 2021, dove ha ricevuto il premio al miglior attore in una commedia/musical, e Borat seguito di film cinema ha vinto come miglior film commedia/musical. Cohen ha parlato della realizzazione del film, definito “probabilmente il progetto più pericoloso a cui abbia mai lavorato”. E, a proposito di Borat, ha dichiarato:
Ci sono state situazioni a cui non potrei mai tornare. Il completo grigio è in naftalina e non tornerà mai più fuori.
Un’affermazione abbastanza definitiva, ma è comprensibile: girare un film nel mezzo di una pandemia e di un’America così divisa non deve essere stato per niente facile. Cohen ha rivelato di aver dovuto indossare un giubbotto antiproiettile durante alcune scene. Ma l’attore dice che ne è valsa la pena:
Abbiamo pensato che valesse la pena prendersi quei rischi. Trump e il trumpismo mi preoccupavano molto e l’elezione e la nostra democrazia erano a rischio.
Cohen è riuscito a girare il film in tempo per uscire prima della fine della presidenza Trump:
Se Trump avesse vinto il 3 novembre, e io non fossi riuscito a fare questo film, non sarei stato più capace di perdonarmelo.
Sacha Baron Cohen non ha rinunciato al suo umorismo nemmeno nel discorso di accettazione del premio, nel quale ha ringraziato la “completamente bianca” Hollywood Foreign Press Association, che organizza i Golden Globes. Una polemica che ha investito l’associazione da un po’ di tempo. E non ha rinunciato nemmeno a una frecciatina a Donald Trump:
Un attimo, Donald Trump sta contestando il risultato. Dice che un sacco di gente morta ha votato, che è una cosa molto sgarbata da dire alla HFPA.
Infine, Cohen ha fatto un paio di importanti ringraziamenti. Il primo a Rudy Giuliani, ex sindaco di New York e avvocato di Trump, protagonista della scena più famosa di Borat seguito di film cinema. Senza di lui, ha detto l’attore, “questo film non sarebbe stato possibile”. Giuliani si è rivelato “un genio comico”.
Il secondo ringraziamento, decisamente più serio, è andato al suo bodyguard, che, durante la lavorazione, “ha impedito che mi facessi sparare due volte”:
Tu sai chi sei, e sai che non mi è permesso dire il tuo nome. Ma grazie.
Fonte: Deadline