SerieTV

X-Files: le più celebri teorie di complotto della serie

Pubblicato il 23 febbraio 2021 di Marco Triolo

“NON CIELO DIKONO!!1!”. Lo abbiamo scritto tutti, prima o poi, sui social, tendenzialmente per prenderci gioco dell’ennesima teoria di complotto in questo pazzo, pazzo mondo post-Trump e post-verità. Ormai le conspiracy theories sono così assurde, bizzarre e – bisogna ammetterlo – inventive, che quelle indagate da Mulder e Scully in undici stagioni di X-Files sembrano timide a confronto. Perché fermarsi a un semplice “il governo americano ha insabbiato Roswell”, quando puoi urlare al mondo le incredibili rivelazioni di Q? Quando internet ogni giorno ti racconta che una congrega di super-ricchi e super-potenti adoratori di Satana, oltretutto pedofili cannibali, gestiscono un traffico internazionale di bambini e che Donald Trump è (era?) l’unica persona in grado di proteggerci dai loro loschi piani?

Cosa resta da dire a Fox Mulder davanti a una cosa del genere? Nulla, e infatti le ultime due stagioni di X-Files (che sono ora disponibili su Disney+ Star insieme alle nove classiche) hanno tentato in qualche modo di affrontare l’argomento: come realizzare nuovi episodi di X-Files quando la realtà è diventata più assurda di qualunque fantasia? Riuscendoci solo in parte, perché, effettivamente, la fortuna della serie è nata proprio sfruttando diverse teorie di complotto più o meno celebri. Per prepararvi all’immancabile binge che state di sicuro già programmando, ecco quelle più memorabili incluse nella saga di Mulder e Scully.

LEGGI ANCHE: tutti gli episodi del mytharc di X-Files.

Antichi astronauti

Con il passare degli anni, la mitologia ordita da Chris Carter si è fatta sempre più complicata. Una mitologia chiaramente ideata strada facendo. Inevitabile, soprattutto quando pensiamo a come venivano realizzare le serie TV negli anni ’90. Nei piani iniziali, X-Files avrebbe dovuto concludersi con la quinta stagione, per poi diventare una saga cinematografica. Invece Fox, forte di dati d’ascolto sempre più alti, decise di rivedere quei piani. Risultato: Chris Carter e soci dovettero inventarsi nuovi modi per mantenere il pubblico sulle spine. Tra questi, l’idea che gli alieni fossero giunti sulla Terra in tempi preistorici, a bordo di astronavi su cui erano letteralmente incisi i passaggi di tutti i libri sacri delle principali religioni. Gli alieni non solo hanno dunque colonizzato il pianeta in tempi antichissimi, ma hanno anche creato la specie umana con i loro esperimenti. È la teoria degli “antichi astronauti”, le cui prove, nella nostra realtà, sarebbero varie pitture rupestri e incisioni antiche (dal Messico alla Val Camonica), raffiguranti, appunto, individui vestiti come astronauti. Queste teorie sono espresse nel celebre libro Chariots of the Gods? Unsolved Mysteries of the Past di Erich von Däniken.

Il caso Roswell

In assoluto il caso più famoso e amato in ufologia, l’incidente di Roswell si riferisce allo schianto di un disco volante nei pressi dell’omonima cittadina del New Mexico nel 1947. La spiegazione ufficiale è che si trattasse di un pallone sonda, ma i fan delle teorie di complotto non ci hanno mai creduto e per decenni hanno inseguito ogni più piccolo indizio per trovare la verità. Le teorie sostengono anche che i corpi dei piloti dell’UFO sarebbero stati recuperati e nascosti in basi segrete (tra cui ovviamente l’Area 51 in Nevada). Il caso di Roswell è citato più e più volte nella serie ed è persino ricostruito all’inizio della stagione 10. Roswell è anche la cartina di tornasole per comprendere quanto le teorie di complotto siano sfuggite di mano: un tempo, queste si concentravano sull’idea che i governi mondiali avessero tenuto nascosta l’esistenza degli alieni per evitare il panico globale derivato dalla scoperta. Niente pedofili cannibali satanisti multimiliardari, insomma: solo un po’ di buon vecchio paternalismo statale.

Governo ombra

All’epoca dell’arrivo di X-Files in Italia, Magic Press diede alle stampe X-Files Magazine, una “rivista del fantastico e del mistero” stracolma di teorie di complotto e amenità varie. Uno dei termini che più spesso venivano menzionati era “governo ombra”. Si tratta di un sinonimo del “Sindacato” che, nella serie, dà del filo da torcere a Mulder e Scully. L’idea che dietro alla facciata “pubblica” dei governi mondiali si nascondano entità segrete che tirano i fili per davvero. Ricordo che spesso si menzionava anche il fatto che i presidenti americani non fossero al corrente di determinati segreti. Pensateci: segreti così oscuri e spaventosi da non essere nemmeno comunicati al Comandante in Capo, il tizio con i codici nucleari in una comoda valigetta. Nel caso di X-Files, l’idea era che l’invasione aliena, già programmata, fosse gestita da un gruppo di eminenze grigie (tra cui CGB Spender, “l’uomo che fuma”) in combutta con gli alieni, anche se nato per combattere l’invasione stessa.

Abduction

Il fenomeno delle abduction, i rapimenti alieni, andava fortissimo all’epoca dell’esordio di X-Files. Per questo Chris Carter ci puntò molto: il pilot stesso era incentrato sui rapimenti di alcuni teenager, e naturalmente l’aspetto dei colonizzatori alieni è quello dei famosissimi “grigi”, associati alle storie di abduction. L’episodio di abduction più famoso è forse quello di Travis Walton, raccontato (male) nel film Bagliori nel buio (fun fact: fu grazie al ruolo in questo film che Robert Patrick fu scelto per interpretare John Doggett). Col tempo questo fenomeno ha perso smalto e ora non se ne discute più a livello mainstream. Consiglio, a questo proposito, il documentario The Nightmare, che affronta un fenomeno reale, quello dei terrori notturni, in grado di spiegare in maniera piuttosto credibile quello delle adbuction.

Esperimenti genetici

Legato al fenomeno delle abduction c’è quello degli “impianti alieni” ritrovati nelle supposte vittime di rapimenti. In X-Files se ne parla in lungo e in largo (anche Scully se ne becca uno, a un certo punto). Nella mitologia ideata da Chris Carter, gli impianti fanno parte di un programma di monitoraggio globale ideato non dagli alieni, ma dai cospiratori terrestri in combutta con loro. È un po’ complicato da spiegare, ma, in soldoni: il Sindacato ha secondi fini. Per conquistare la Terra, gli alieni costringono i loro soci umani a sviluppare del mais mutante contenente un virus alieno (l’olio nero) che verrà poi trasportato dalle api nel loro veleno. Ma il Sindacato, nel frattempo, sta facendo i suoi esperimenti con un vaccino per sopravvivere all’apocalisse. L’altra principale linea di sperimentazione, voluta dagli alieni, è lo sviluppo di ibridi umano-alieni, esseri umani con DNA alieno che serviranno come “razza schiava” per popolare la Terra dopo l’invasione. Ve l’ho detto che era un po’ complicato. Tutto questo comunque ci conduce al prossimo punto…

No-vax

Oggi tutti noi conosciamo almeno una persona che dubita dell’efficacia dei vaccini, o magari pensa che siano proprio dannosi. Una questione che si è fatta ancora più grave da quando una pandemia ci ha travolti, rendendo indispensabili le vaccinazioni di massa. La run classica di X-Files (le prime nove stagioni) ha sfruttato questa paranoia ma sempre in maniera sottile, senza mai cedere troppo a teorie più pericolose. L’idea era che, attraverso la campagna vaccinale globale contro il vaiolo, i “poteri forti” avessero mappato il DNA di tutti gli individui del pianeta per preparare il mondo all’invasione, in sintesi. Ricordate quella cosa delle api e del mais? Non si capisce mai benissimo, ma è probabile che l’olio nero venisse legato al virus del vaiolo. In ogni caso, il solo fatto che venisse gettata un’ombra su una cosa importante e benefica come il programma OMS per l’eradicazione del vaiolo, come se questo avesse avuto un secondo fine losco e terrificante, era già in parte problematico. Nelle ultime due stagioni, Carter ci è andato giù in maniera più pesante, tirando in ballo il virus Spartan, inoculato di nascosto con le vaccinazioni. Una trovata molto meno sottile e decisamente più in linea con certe teorie no-vax che sentiamo sempre più spesso nella vita reale.

The Mandela Effect

Il quarto episodio della stagione 11, The Lost Art of Forehead Sweat, è uno degli episodi comici scritti da Darin Morgan, autore che amava costruire delle intelligenti parodia di X-Files, decostruendo e mettendo alla berlina le fondamenta stesse della serie. Qui, Morgan affronta la teoria del cosiddetto “Effetto Mandela” (titolo italiano dell’episodio). Il termine si riferisce alle false memorie (un modo gentile per dire “ricordi sbagliati”) condivise da molte persone. Il fenomeno fu così battezzato da Fiona Broome, un’auto-proclamatasi “consulente paranormale”, nel 2010, in riferimento alla falsa memoria della morte di Nelson Mandela in prigione negli anni ’80. Nell’episodio di X-Files, l’Effetto Mandela viene evocato come prova di alcuni esperimenti di “oblio collettivo” finanziati dal governo per eliminare dalla massa della popolazione memorie legate a incidenti imbarazzanti per il governo stesso.

Le 11 stagioni di X-Files e il film del 1998 sono ora disponibili su Disney+ nella sezione Star. Li potete vedere QUI e QUI.