Larry Flynt, noto fondatore della rivista Hustler e a capo di un impero editoriale e televisivo legato alla pornografia, è morto a Los Angeles a 78 anni per problemi cardiaci. Flynt era paralizzato dalla vita in giù sin dal 1978, quando il serial killer e suprematista bianco Joseph Paul Franklin gli sparò, indignato da un servizio fotografico interraziale pubblicato da Hustler.
Larry Flynt è noto anche per le numerose battaglie legali in difesa della libertà di espressione e della libera circolazione della pornografia. In diverse occasioni ha sfidato la destra religiosa americana, nel corso di processi nati da accuse di oscenità o da materiale pubblicato nelle sue riviste. Come nel caso di Jerry Falwell, televangelista che gli fece causa per una parodia su di lui, ritenuta da Falwell offensiva.
Ma Flynt fu anche un forte oppositore dei repubblicani, e in particolare di Donald Trump. Sostenne Hillary Clinton nelle elezioni del 2016 e offrì 10 milioni di dollari in contanti a chi avesse fornito prove per avviare l’impeachment contro il presidente. Anni prima, aveva difeso il presidente Bill Clinton durante lo scandalo Lewinsky, offrendo un milione di dollari a chiunque avesse rivelato storie simili di tradimenti da parte di politici repubblicani. Ne fece le spese Bob Livingston, forte sostenitore dell’impeachment contro Clinton. Nel 2011 difese Anthony Weiner, marito dell’assistente personale di Hillary Clinton che diede le dimissioni dopo che erano emerse foto hard inviate da lui a minorenni. Flynt gli offrì un posto di lavoro e una paga superiore a quella da parlamentare.
La storia di Larry Flynt è stata anche raccontata al cinema, nel film Larry Flynt – Oltre lo scandalo, diretto da Milos Forman e interpretato da Woody Harrelson.
Fonte: Ansa