Amazon ha rinnovato Modern Love per una seconda stagione ormai oltre un anno fa, ma ora finalmente ne ha presentato il cast. La serie antologica è basata su una rubrica del New York Times e ogni episodio adatta una delle storie in essa raccontate. Va da sé che il cast è molto numeroso, considerando che ogni episodio ne ha uno diverso.
Sono infatti ventotto gli attori annunciati. Tra questi ci sono Anna Paquin, Kit Harington e Minnie Driver. E poi Garrett Hedlund (Mudbound), Jack Reynor (Midsommar), Miranda Richardson (Stronger) e Lulu Wilson (The Glorias). E ancora Gbenga Akinnagbe (The Deuce), Susan Blackwell (Madam Secretary), Lucy Boynton (Bohemian Rhapsody), Tom Burke (Mank), Zoe Chao (Love Life), Maria Dizzia (Orange is the New Black), l’esordiente Grace Edwards. Dominique Fishback (Judas and the Black Messiah), Kathryn Gallagher (Jagged Little Pill), Telci Huynh (God Friended Me), Nikki M. James (Book of Mormon), Aparna Nancherla (Corporate), Larry Owens (High Maintenance), Zane Pais (Room 104), Isaac Powell (Dear Evan Hansen). Ben Rappaport (For the People), Milan Ray (Troop Zero), Marquis Rodriguez (When They See Us), James Scully (You), Zuzanna Szadkowski (Gossip Girl), Don Wycherley (Wild Mountain Thyme) e Jeena Yi (Unbreakable Kimmy Schmidt).
La stagione 2 di Modern Love è stata girata nello stato di New York, tra Albany, New York City, Schenectady e Troy, e inoltre a Dublino. Debutterà nei prossimi mesi in oltre 240 paesi. John Carney (Sing Street, Once) sarà ancora una volta showrunner. L’autore ha dichiarato:
Siamo così felici di realizzare una seconda stagione di questa serie, e di dare l’opportunità di fare luce su ciò che conta di più. In un mondo attuale dominato da tanta incertezza, queste storie portano verità e amore alle persone in ogni luogo, e sono riconoscente di farne parte.
John Crowley (Brooklyn), Marta Cunningham (Insecure), Jesse Peretz (Glow), Andrew Rannells (Black Monday) e Celine Held e Logan George (Topside) dirigeranno episodi della stagione. Rannells dirigerà un episodio basato su un pezzo da lui scritto per la rubrica del New York Times.