Non è ancora arrivato in Italia, ma il documentario sulla nota pop star ha già iniziato a far discutere (e infiammare gli animi) anche nel nostro paese: Framing Britney Spears, uscito in questi giorni sui canali streaming americani FX e Hulu, racconta una storia drammatica che in molti sperano possa portare ad un cambiamento nella vita di Britney Spears. L’hashtag #FreeBritney, coniato negli ultimi anni, è appena tornato in trend topic.
Divenuta famosa con il suo album di esordio …Baby One More Time, pubblicato nel Gennaio del 1999, Britney Spears è diventata rapidamente una delle icone pop più conosciute e amate del panorama musicale, ancora oggi in vista e seguitissima. A fronte di moltissimi album finiti nelle Top 10 di tutto il mondo però, la vita privata di Britney è stata costantemente nell’attenzione dei rotocalchi, a causa dei numerosi problemi personali affrontati: nel 2002 ad esempio, fece scalpore la fine della sua travagliata storia con il collega Justin Timberlake, mentre nel 2004 i fan rimasero scioccati dalla notizia del matrimonio della Spears con un amico di infanzia e del successivo annullamento dello stesso dopo pochi giorni (in un comunicato si evidenziava che la pop star al momento delle nozze “Non era in grado di comprendere le proprie azioni”). Nello stesso anno sposò il ballerino Kevin Federline, da cui ebbe due figli prima del divorzio nel 2006.
Il vero e proprio crollo psicologico arrivò nel 2007, quando Britney Spears entrò in una clinica di riabilitazione nella quale non riuscì a trascorrere nemmeno 24 ore; si recò quindi da un parrucchiere con l’intenzione di rasare a zero i suoi capelli (gesto che compì autonomamente appropriandosi di un rasoio elettrico quando nessuno nel salone acconsentì alla sua richiesta). L’eco mediatico di tale evento ebbe una risonanza enorme, ed anche le conseguenze legali non tardarono a farsi sentire: Britney perse la custodia dei suoi figli (arrivando a barricarsi in casa, costringendo il suo ex marito a far intervenire le forze dell’ordine) e la sua tutela legale passò a suo padre e ad un procuratore, poiché giudicata in capace di amministrare i propri beni e di prendersi cura di sé stessa.
Pian piano Britney Spears si riprese, fino ad un nuovo crollo nel 2018 a seguito di una operazione subita da suo padre, che mise a dura prova la sua già fragile psiche e la costrinse ad un nuovo ricovero in uno istituto di igiene mentale. Nello stesso periodo però, emersero numerose speculazioni riguardo la possibilità che Britney fosse vittima di una tutela abusiva da parte dei suoi tutori, portando alla nascita del movimento #FreeBritney (supportato da numerose celebrità e associazioni benefiche nazionali).
Il documentario in questione si concentra sulle modalità, gli abusi e l’oppressione della tutela che “affligge” Britney Spears dal 2008 e dalla quale solo recentemente la Britney ha iniziato a tentare di sottrarsi, iniziando una battaglia legale con il padre, e sul movimento #FreeBritney.
Framing Britney Spears evidenzia, raccontando i momenti salienti della vita della popstar in un’alternanza di video inediti e di filmati di repertorio, rapporti familiari completamente disfunzionali ed una serie di meccanismi tesi al totale controllo della pop star da parte di suo padre e dei suoi agenti. Britney Spears appare quindi incastrata in una vita fittizia, costretta a diventare una macchina da soldi per gli interessi di altri; strumentalizzata e sessualizzata fin dall’età di 15 anni, e inoltre sempre oppressa anche da media e paparazzi.
Un altro aspetto affrontato é la nascita del movimento #FreeBritney, creato da un manipolo di fan con lo scopo di “liberare Britney”, nel 2019: a seguito dell’impegno dei suoi sostenitori, la “causa” di Britney è arrivata all’attenzione dei media, e di alcune celebrità (come Miley Cyrus o Paris Hilton) che hanno contribuito ad aumentarne la risonanza, aderendo anch’esse a #FreeBritney. Anche Framing Britney Spears può in effetti considerarsi “figlio” di #FreeBritney.
Pare che qualcosa si stia già muovendo: Britney Spears si trova in questo momento nella paradossale situazione di non poter legalmente assumere un avvocato per cercare di liberarsi dall’influenza paterna, perché per assurdo sarebbe proprio suo padre l’unico a poterne approvare l’assunzione (e a renderla efficace in tribunale, poiché Britney per legge non possiede capacità legale).
Gli avvocati della Spears stanno tentando di portare in tribunale il padre della pop star, ma non possono essere legalmente ascoltati dai giudici proprio a causa di questi “vizio” del sistema: in seguito alla messa in onda del documentario però molti avvocati di Los Angeles hanno iniziato a sostenere il movimento #FreeBritney, nella speranza di poter arrivare insieme ad una soluzione per il difficile caso.