Domani sarà pronta la bozza del nuovo Dpcm. Il precedente, risalente al 16 gennaio scorso, resterà in vigore fino al 5 marzo e i riflettori sono puntati sulle prossime decisioni che prenderà il governo.
Da questo punto di vista la Ministra per gli affari regionali e autonomie Maria Stella Gelmini ha già preannunciato che per marzo bisognerà ancora stringere la cinghia e questo varrà anche per i luoghi di cultura, compresi cinema e teatri.
Stiamo lavorando per una graduale riapertura dei luoghi di cultura. Il ministro Franceschini ha avviato un confronto con il Cts per far in modo che, superato il mese di marzo, si possano immaginare riaperture con misure di sicurezza adeguate. È un percorso, non è un risultato ancora acquisito. Ma è un segnale che va nella giusta direzione.
Dal canto suo, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini spera di riaprire cinema e teatri a fine marzo (si parla del 27) o in alternativa il 6 aprile, quando entrerà in vigore il Dpcm successivo.
Questo con biglietti nominali, niente pop corn e posti distanziati. Nello specifico si ipotizza che le sale potranno riaprire rispettando determinate condizioni:
Domani, sicuramente, capiremo meglio cosa ci attende.
I cinema sono chiusi ormai dal 25 ottobre e come molte altre attività al momento vedono il loro futuro legato ai ristori (abbiamo parlato della situazione nel nostro territorio, analizzando le possibili soluzioni, su Cineguru).
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Fonte: Repubblica, Repubblica