E’ arrivata oggi su Netflix la quarta stagione di Chiami il Mio Agente!, serie francese in onda sul canale France 2 che in Italia è distribuita da Netflix in esclusiva. Passata quasi inosservata all’inizio, con le prime 3 stagioni rese disponibili in soluzione unica quest’anno nel catalogo del nostro paese, in poco tempo Chiami il Mio Capo! è stata capace di costruirsi una solidissima fanbase, forte di una comicità sopra le righe e di una lunga serie di illustri guest star.
La serie racconta le (dis)avventure di un’agenzia artistica francese, la ASK (acronimo di Agence Samuel Kerr), all’indomani della morte del fondatore della stessa, Samuel Kerr appunto. I principali collaboratori della ASK sono Andréa (interpretata da Camille Cottin), diretta e sfrontata, ma proprio per questo stimatissima dai suoi clienti; Mathias (Thibault de Montalembert), un agente della “vecchia guardia” pronto ad ogni sotterfugio per raggiungere i propri scopi; Gabriel (Grégory Montel), incapace di dire di no, il cui cuore d’oro si sposa malissimo con la sua carriera; infine Arlette (Liliana Rovère), la più anziana del gruppo, un’eccentrica signora sempre accompagnata dall’inseparabile cagnolino (che risponde al nome di Jean Gabin, come il famoso attore francese).
I quattro sono impegnati giornalmente a gestire le vite lavorative dei loro assistiti, ma allo stesso tempo anche tutti i loro capricci e le loro nevrosi; allo stesso tempo devono scontrarsi con la crisi generata dalla morte di Kerr e con i piccoli e grandi problemi delle loro vite, quasi impossibili da gestire accanto ad un lavoro che si fa di giorno in giorno sempre più ingombrante.
Il titolo originale della serie è Dix pour cent (dieci per cento), che si riferisce alla percentuale del cachet che per legge (francese) gli attori devono ai loro agenti per ogni incarico.
Uno dei punti di forza di Chiami il Mio Agente! sta proprio nei clienti della ASK: ogni episodio pone al centro della scena uno o più attori reali, volti noti del cinema o della tv che interpretano una versione esagerata e caricaturale di loro stessi. Da Juliette Binoche, a Isabelle Huppert a Jean Dujardin fino alla nostrana Monica Bellucci, il carattere di ognuno dei volti noti che popolano la serie è costruito in modo ironico sulle leggende metropolitane o sulle chiacchiere del web che gravitano attorno ad esso; la struttura degli episodi è sostanzialmente sempre la stessa: le star combinano, a causa delle loro nevrosi, dei loro ego spropositati o delle loro richieste assurde, degli enormi disastri, che i protagonisti sono poi chiamati a sistemare o almeno a circoscrivere.
Tutte le guest star in questione si mettono in gioco per portare in scena i lati più estremi e comici delle loro personalità, dipingendo un affresco semiserio di quel lato della vita delle star che si pone a metà fra il privato e la finzione scenica. Per alcuni versi, Chiami il mio Agente! potrebbe ricordare alla lontana la serie Boris, che affrontava il dietro le quinte della produzione di una soap televisiva.
Nella quarta stagione, tornano quindi le consuete guest star celebri, ognuna ad imperversare in un singolo episodio ad essa dedicato: si parte con Charlotte Gainsbourg, arrabbiata con la sua agente Andréa perché ha accettato per lei la partecipazione ad un film che l’attrice odia. E si continua con Sandrine Kiberlain, che vorrebbe lasciare il cinema per diventare una comica, esplorando così “nuove realtà artistiche”, o con Sigourney Weaver, che impone all’agenzia il cambio del suo co-protagonista in un film romantico perché vuole accanto a sé un giovane aitante e affascinante. L’ultimo episodio vedrà invece protagonista Jean Reno, a disagio per il fatto di aver accettato il ruolo di Babbo Natale in un film.