Netflix ha fatto centro un’altra volta. Uscita il 25 Dicembre, Bridgerton, la prima serie targata Shondaland per la piattaforma streaming sta facendo tanto parlare di sé.
Se ancora non avete deciso se guardare o meno la serie, lasciate che vi elenchiamo i punti di forza e quelli deboli, del telefilm tratto dalla saga di Julia Quinn.
È una verità universalmente riconosciuta che… Bridgerton ricordi la famosa serie di The CW. I pettegolezzi riportati da Lady Whistledown accompagnano ogni singolo episodio, collegando gli eventi della stagione e commentando il comportamento dei protagonisti della serie. D’altronde anche nei romanzi della Austen sappiamo quanto le dicerie potevano macchiare o meno l’onore della nobiltà; quindi non si tratta di un espediente narrativo originale o inusuale, ma resta comunque piacevole. Peccato che, l’identità “misteriosa” della Lady che decide i destini dei nostri eroi, sia abbastanza scontata ancora prima della rivelazione finale.
Molto apprezzato l’utilizzo di musica moderna rielaborata in chiave classica, che potete ascoltare qui:
LA COLONNA SONORA DI BRIDGERTON: ECCO LE CANZONI MODERNE RIELABORATE IN CHIAVE CLASSICA
Simpatico tocco che aiuta ad immergersi nella serie, avvicinando le vicende dei protagonisti. Ma anche qui non si tratta di una novità. Questo espediente è stato usato in altre produzioni, la prima che viene in mente “Reign”. Ma è innegabile che tutto ciò dia un tocco ancora più interessante alle scene delle feste e dei ricevimenti.
Come ho già scritto, la serie è tratta dai romanzi rosa di Julie Quinn. È ovvio, quindi, che il romanticismo faccia da padrone in praticamente ogni scena della serie. Se avete uno spirito romantico e voglia di sognare e fuggire dalla quotidianità, questo vi aiuterà a non staccarvi dallo schermo. Se, invece, dopo un po’ soffrite i cliché romantici, scappate prima che vi venga un attacco di diabete. Anche le moltissime scene di sesso non vi potranno salvare.
È opinione comune che il cast maschile abbia ricevuto solo riscontri positivi. Ogni spettatrice (e spettatore) ha avuto una crush per il Duca o per il Visconte (o entrambi), chi non l’ha avuta avrebbe voluto essere loro. Anche il cast femminile è pieno di giovani belle e di talento. Sicuramente un valore aggiunto alla serie, il cui diamante più brillante resta comunque la voce narrante originale di Lady Whistledown: Julie Andrews. Chissà che nelle prossime stagioni non ci regali un cameo, che siamo sicuri sarebbe apprezzatissimo.
Quello che dispiace, però, è che i personaggi risultino tutti poco approfonditi. Anche quelli che sembrano essere più complessi risolvono i loro conflitti nel giro di un episodio o due, un po’ trascinati dagli eventi, un po’ accantonando le loro problematiche per l’amore o un cambiamento di posizione sociale.
Bridgerton, appassiona e regala alcune ore di relax e sogno agli animi romantici, senza raccontare niente di nuovo e adagiandosi su sentieri di successo già tracciati, da più illustri predecessori. È una serie godibile che si lascia guardare e, ed è forse questo il punto più importante, ti lascia voglia di sapere cosa accadrà ai suoi protagonisti nella prossima stagione.