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La Top 10 delle Migliori Serie del 2020

Pubblicato il 29 dicembre 2020 di Andrea Suatoni

L’anno è ormai terminato, ed i tempi sono maturi per la nostra consueta Top 10 delle migliori serie degli ultimi 12 mesi: il 2020 è stato un anno “particolare”, ma le produzioni seriali si sono comunque fatte valere. Moltissimi ottimi prodotti hanno affollato le principali piattaforme di streaming online: ecco secondo noi le 10 migliori serie dell’anno, che vi consigliamo – se non le avete ancora viste – fortemente di recuperare!

10 – HUNTERS, Stagione 1 (Amazon Prime Video)

Facendo il verso a Tarantino, Hunters mette Al Pacino alla guida di un gruppo di “cacciatori” di nazisti che, negli anni ’70, sono stati inseriti nella società americana in virtù delle loro capacità scientifiche, evento questo che incontra in effetti la realtà del secondo dopoguerra. La fiction inizia nel momento in cui gli ex nazisti iniziano a pianificare un nuovo Reich su suolo americano, con il manipolo di personaggi stravaganti protagonisti della serie a contrapporsi a loro.

9 – THE MANDALORIAN, Stagione 2 (Disney+)

Lo ammetto: non ho mai amato The Mandalorian fin dall’inizio della serie, ed ancora oggi, pur ammettendo che si tratta di un prodotto tecnicamente ineccepibile, lo show non è riuscito a convincermi, probabilmente perché non sono mai stato un “vero” fan di Star Wars. Devo però ammettere che, se avessi visto una serie Marvel strutturata allo stesso modo (personaggi che tornano da vecchie serie animate, storie riprese da romanzi paralleli ai film, villain presi di peso dai vecchi videogiochi, storyline basate sulla mitologia vera e propria dello show, con tanto di incredibile cameo finale), sarei letteralmente impazzito. Onore quindi a The Mandalorian per quello che sicuramente ha significato (e significherà) per i fan di Star Wars: pur da osservatore “esterno” si merita sicuramente un posto nella mia classifica.

8- TALES FROM THE LOOP, Miniserie (Amazon Prime Video)

Black Mirror ha aperto la porta a serie che fanno della paura della tecnologia la loro ragione d’essere: Tales From the Loop partendo da tali premesse racconta in ogni episodio una storia ambientata nella stessa cittadina ma scollegata dalle altre, creando un insieme di racconti antologici uniti solo da un misterioso laboratorio le cui tecnologie sembrano creare più problemi di quanti ne risolvano. Il tutto in chiave estremamente drammatica: se vi approcciate a Tales from the Loop, preparate i fazzoletti.

7 – THE BOYS, Stagione 2 (Amazon Prime Video)

The Boys continua a mietere consensi, così come aveva fatto la prima stagione: stavolta il “fattore novità” non è però più una caratteristica dello show, che ad ogni modo si assesta su livelli altissimi. Per i Boys e Butcher si chiude un capitolo, mentre pare che i “cattivi” stavolta abbiano davvero vinto: le premesse per la terza stagione in arrivo sono moltissime!

6 – UNORTHODOX, Miniserie (Netflix)

Una piccola perla la storia di Esty, fuggita da una famiglia dove era costretta a seguire le rigide regole della comunità ultra ortodossa chassidica per evitare al figlio che porta in grembo il suo stesso destino. La ricerca della libertà attraverso una potentissima opera di emancipazione capace al tempo stesso di appassionare, commuovere, far riflettere ad anche in definitiva far arrabbiare: ciò che viene mostrato in Unorthodox, tutte le vessazioni e la servilità cui sono asservite le donne in alcune culture o religioni, accade ancora nella realtà.

5 – SKAM ITALIA, Stagione 4 (Netflix)

La prima idea che viene in mente guardando SKAM Italia (purtroppo) è “E’ impossibile che questo sia un prodotto italiano”. SKAM tocca argomenti come l’omosessualità, la violenza, il bullismo, il razzismo in maniera perfetta, riuscendo a trovare una chiave di lettura potente ma al tempo stesso delicatissima per ogni tema di cui tratta: più di una serie, la si potrebbe intendere come un manuale di vita, da mostrare obbligatoriamente a chiunque entri nell’adolescenza. Nella quarta (ed ultima) stagione viene affrontato il dramma di Sana, ragazza musulmana nata in Italia che tenta di unire la sua religione alla sua voglia di sentirsi integrata in Italia, un paese che sente pienamente come il proprio.

4 – THE HAUNTING OF BLY MANOR, Miniserie (Netflix)

“Non è una storia di fantasmi. E’ una storia d’amore”. Con queste parole di una delle protagoniste di The Haunting of Bly Manor si potrebbe riassumere la serie, una imperdibile variazione sul tema horror che, figlia della già stupefacente The Haunting of Hill House si impone come pietra di paragone per un genere (quello della serie a puntate horror) che, se solo pochi anni fa potevamo considerare d’avanguardia, oggi è invece fin troppo inflazionato.

3 – LA REGINA DEGLI SCACCHI, Miniserie (Netflix)

Sicuramente la serie rivelazione dell’anno: senza quasi alcuna spinta pubblicitaria, La Regina degli Scacchi (forte di una Anya Taylo-Joy al suo meglio) è stata spinta dal passaparola fino ad occupare, per mesi interi, i primi posti degli show più visti su Netflix (dove ancora milita fieramente). Impossibile non appassionarsi alla storia di Beth, che in risposta ai continui drammi della sua vita riesce a raggiungere – non senza difficoltà, e rischiando di perdere sé stessa in una lunga serie di dipendenze – un traguardo considerato impossibile per una donna del suo tempo.

2 – DARK, Stagione 3 (Netflix)

Amata da molti, criticata da altrettanti, Dark è sicuramente una delle serie più complicate della storia della tv. E questo, che per molti risulta chissà perché un difetto, è per me uno dei suoi più grandi pregi. In un panorama seriale dove pur di far arrivare determinati messaggi o input la pigrizia dello spettatore ha spinto le produzioni a divenire didascaliche, Dark è invece una serie che costringe a pensare, ad unire i puntini, a guardare oltre quello che si ha davanti, a scavare a fondo per collegare tutti gli indizi. Non mi trovavo così coinvolto da una serie fin dai tempi di Lost; con la differenza che la terza ed ultima stagione di Dark, alla fine, riesce DAVVERO a sconvolgere con un finale perfetto e che chiude tutti i punti in sospeso, risultando coerente (incredibilmente) in ogni sua minima parte. Non esiste buco di trama in Dark: tutto è perfettamente calcolato, nulla è lasciato al caso. Ed in una serie che affronta il pericolosissimo terreno dei viaggi nel tempo (di più: anche dei viaggi interdimensionali) è veramente qualcosa di grandioso.

1 – BOJACK HORSEMAN, Stagione 6 Seconda Parte (Netflix)

Degno finale per una delle serie migliori della storia (per me, la migliore serie in assoluto su cui io abbia mai posato gli occhi). Dietro la comicità spicciola di Bojack Horseman, dietro un’animazione che finge solamente di essere scadente, dietro una serie di personaggi controversi ma fortemente metaforici si nasconde un gioiello incredibile, una parabola sulla depressione e sull’amarezza della vita capace di far riflettere e di commuovere, di far ridere e di far sospirare. Perfetta sotto ogni aspetto: Bojack Horseman ci mancherà moltissimo.

Menzioni onorevoli: The Good Place (Stagione 4), This Is Us (Stagione 3), The Crown (Stagione 4), Sex Education (Stagione 2), Normal People (Stagione 1) Rick & Morty (Stagione 4, Parte 2)