John le Carré, maestro inglese della letteratura spionistica, si è spento lo scorso 12 dicembre a Truro, in Cornovaglia, per una malattia non legata al Covid-19. Aveva 89 anni.
John le Carré, pseudonimo di David John Moore Cornwell, nasce a Poole, cittadina del Dorset, nel 1931. Nel 1956 si laurea in letteratura tedesca al Lincoln College di Oxford, e per due anni è docente presso l’Eton College. Nel 1959 diventa un funzionario del Ministero degli Esteri Britannico: lavora all’ambasciata del Regno Unito a Bonn, e poi al consolato di Amburgo, quando viene reclutato dall’MI6.
È in questo periodo che inizia la sua carriera di scrittore: nel 1961 esce infatti il suo primo romanzo, Chiamata per il morto, in cui debutta il personaggio ricorrente di George Smiley. L’agente segreto tornerà poi ne La talpa, L’onorevole scolaro e Tutti gli uomini di Smiley, che consacrano il successo letterario di le Carré e affermano la sua poetica ragionata e “realistica”, idealmente contrapposta al glamour di James Bond. Il suo romanzo più celebre resta forse La spia che venne dal freddo (1963), che vince il Premio Edgar e il Gold Dagger nel ’65.
I suoi libri sono chiaramente basati sul contesto della Guerra Fredda: non a caso, La talpa rielabora il caso dell’agente doppiogiochista Kim Philby, che fece saltare la copertura dello stesso le Carré e interruppe la sua carriera presso l’MI6. Il crollo del Patto di Varsavia disorienta l’intero genere spionistico, ma lo scrittore inglese trova nuova linfa con Il sarto di Panama (1996) e Il giardiniere tenace (2001), trasposti entrambi negli omonimi film, come il sopracitato La talpa.
With much sadness, I must announce the passing of one the world’s great writers – John le Carré.https://t.co/hpPFA5nA6D pic.twitter.com/HbC3WZzQFF
— Jonny Geller (@JonnyGeller) December 13, 2020
John le Carré lascia quattro figli (avuti da due mogli) e tredici nipoti. Nel 2011 ha donato i suoi archivi alla Bodley Library di Oxford, città che per lui e Smiley ha sempre rappresentato una “casa spirituale”. Sarà sempre ricordato come uno dei più grandi scrittori nel suo genere, ma anche un acuto osservatore del mondo che lo circondava.