Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani è da qualche giorno disponibile su Amazon Prime Video.
Nelle nostre sale il film era arrivato verso la fine di ottobre, dopo il passaggio alla Festa del Cinema di Roma, ma con la chiusura dei cinema imposta dal nuovo Dpcm è arrivato un tempestivo passaggio su Prime.
Cercando di cogliere il lato positivo di una situazione decisamente drammatica, possiamo dire che la cosa fa decisamente piacere, perché stiamo parlando, sul serio, di uno dei migliori film di questo tormentato 2020.
Dietro la macchina da presa troviamo Max Barbakow, regista e sceneggiatore con alcuni documentari e cortometraggi alle spalle, che qui fa il suo esordio nel mondo del lungometraggio, proponendoci una storia all’insegna del romanticismo e della fantascienza, in grado di rielaborare temi più o meno classici come i loop temporali in una chiave per certi versi inedita, sorprendete e, soprattutto, fresca.
Nel cast Andy Samberg (tra i protagonisti della serie cult Brooklyn Nine-Nine), Cristin Milioti (vista in How I Met Your Mother e Modern Love), Peter Gallagher (storico volto di Sandy Cohen nella serie televisiva The O.C.) e il premio Oscar J. K. Simmons (Whiplash).
Al centro della storia, Nyles e Sarah, anime nichiliste per vocazione che si incontrano ad un matrimonio e finiscono per rimanere intrappolate in un loop temporale in stile Ricomincio da capo.
In verità, Nyles in quel loop è intrappolato da un bel po’, mentre Sarah ci finisce suo malgrado. Poco male, perché insieme possono vivere lo stesso giorno senza pensare alle conseguenze, perché non possono esistere senza un domani.
Ma è sul serio così?
Quando si parla di loop temporali, uno dei primi titoli che viene in mente è, appunto, Ricomincio da capo con l’immenso Bill Murray. Palm Springs ne rielabora i temi offrendoci una maggiore profondità che va al di là della semplice “routine educativa”.
Non per niente, per stessa ammissione dello sceneggiatore Andy Siara, il film era nato sotto la stella di Via da Las Vegas, lo straziante dramma del 1995 con protagonisti Nicolas Cage ed Elisabeth Shue, per poi cambiare drasticamente con l’inserimento della componente fantascientifica.
Quel punto di partenza ha però offerto al film una maggiore profondità, che passa attraverso uno sguardo disilluso sul presente e una profonda riflessione su come, certe volte, basta avere qualcuno accanto per uscire dalle trappole che la vita ci impone.
Palm Springs cattura dal primo all’ultimo minuto, senza mai annoiare, facendo battere il cuore e, soprattutto, regalando un sorriso. Visto il periodo, ad un film non si potrebbe chiedere di più.