Fin dal suo esordio, Netflix ha rilasciato mensilmente contenuti completamente originali: negli anni, sono ormai moltissime le serie che hanno vantato il “marchio di fabbrica” Netflix, oggi sinonimo di varietà e qualità. Fra le innumerevoli serie originali a disposizione per gli utenti della piattaforma streaming, la nostra Redazione ha selezionato alcuni dei migliori prodotti mai realizzati: ecco la nostra Top 10 delle migliori “Netflix Originals” di sempre!
Molte serie animate firmate Netflix sono diventate dei veri e propri cult: è anche il caso di Big Mouth, la cui quarta stagione è ai nastri di partenza, che racconta la difficile transizione di un gruppo di adolescenti verso l’età adulta.
Accompagnati dalle personificazioni dei loro ormoni (ovviamente in forma mostruosa, poiché cosa c’è di più terrificante dell’adolescenza?), i giovani protagonisti di Big Mouth affrontano goffamente temi come le differenze fra sessualità maschile e femminile, il malsano uso dei social e le prime esperienze sessuali.
Una delle principali serie-rivelazione degli ultimi anni, Sex Education si discosta dai classici teen-school-drama fornendo una divertente e profonda alternativa sul tema: Otis è il protagonista dello show, figlio di una particolare terapista sessuale il cui lavoro si ripercuote fin troppo sulla vita del ragazzo. Proprio per questo però il giovane ha sviluppato una sorprendente sensibilità sull’argomento, e Maeve, una “bad girl” che gode di pessima fama a scuola, decide di mettersi in società con lui, sponsorizzandolo come terapista sessuale fra i loro compagni.
Ad impreziosire il tutto, una splendida Gillian Anderson (la Dana Skully di X-Files) nel ruolo di Jean, la madre di Otis.
Attualmente, i fan sono in attesa della terza stagione dello show.
Stranger Things è sicuramente la regina delle serie originali Netflix. La sua estrema popolarità non è però dovuta solamente ad una campagna marketing martellante: Stranger Things è un ottimo prodotto, che unisce horror e family drama in una lettera d’amore agli anni ’80, ricostruiti alla perfezione. Protagonista è Undici, una misteriosa ragazzina che ha il potere di fare da tramite fra la realtà e il “sottosopra”, una dimensione parallela popolata da orribil mostri.
Una delle primissime serie originali di Netflix, che deve la sua fortuna ad una coralità gestita alla perfezione: nelle 7 stagioni dello show, che raccontano le drammatiche vite delle detenute del Litchfield con una buona dose di humor nero, hanno trovato spazio decine di personaggi, ognuno diverso dall’altro ed ognuno caratterizzato fin nei minimi dettagli. Nonostante un leggero calo nelle stagioni centrali, Orange is the New Black è considerata praticamente all’unanimità una delle serie cult di Netflix.
L’incursione in pompa magna di Netflix nell’horror mette in scena una serie antologica che, arrivata alla seconda stagione (la seconda “casa stregata” prende il nome di Bly Manor), ha collezionato consensi praticamente unanimi. La serie “The Haunting” si concentra su drammi familiari e “fantasmi” più personali che reali, utilizzando in ogni stagione (che racconta una storia a sé stante) lo stesso cast di attori sulla falsariga di American Horror Story (serie dalla quale si differenzia per la profondità nella trattazione dei rapporti umani).
La serie delle sorelle Wachowski ha colpito direttamente al cuore gli utenti di Netflix, che dopo uno spaesamento iniziale sono stati completamente rapiti dalle vicende degli otto “sensate”. Protagonisti dello show sono otto persone sconosciute che vivono agli otto angoli del mondo, unite da un misterioso legame telepatico che, complice una cura dei dettagli ed un comparto tecnico assolutamente spettacolare, assume dei toni incredibilmente poetici e simbolici. La trama, quasi semplicistica, diventa il pretesto per realizzare scene diventate immediatamente cult, ma anche per indagare aspetti dell’animo umano in modo estremamente approfondito.
Purtroppo, la chiusura frettolosa dello show (dopo una chiusura anticipata, venne realizzato un doppio episodio finale che fa le veci della eventuale terza stagione che avrebbe concluso la serie) lascia un sapore amaro di insoddisfazione, ma Sense8 rimane comunque una serie da vedere assolutamente.
La serie più costosa mai realizzata da Netflix è anche una delle migliori presenti sulla piattaforma online: lo show racconta le vicende romanzate della Regina Elisabetta II e della famiglia reale, cercando di offrire allo spettatore un punto di vista interno il più realistico possibile (basato sulla realtà storica e sulle documentazioni del tempo) di alcuni degli avvenimenti più importanti di cui “La Corona” è stata protagonista negli ultimi decenni. La serie è ancora in corso: la quarta stagione di The Crown è stata appena rilasciata, ed una quinta ed una sesta (ed ultima) sono già in produzione.
Una delle serie più particolari di Netflix, che inspiegabilmente ha deciso di interromperne la produzione dopo una seconda stagione letteralmente spettacolare. The OA gioca fin dall’inizio con lo spettatore, raccontando l’impossibile storia di una ragazza che attraverso una precisa coreografia di “segni” è in grado di saltare fra le dimensioni: realtà e pazzia, incredulità e meta-narrazione dominano la scena, fino ad un finale coraggiosissimo che rappresenta qualcosa di mai visto prima. Una terza stagione sarebbe probabilmente stata ancora più incredibile; ma pur troncata a metà, The OA si conferma uno dei migliori prodotti mai visti su Netflix.
Probabilmente neanche Netflix si aspettava l’incredibile successo di Dark, serie tedesca che deve la sua celebrità ad una scrittura stupefacente. In 3 stagioni perfettamente pensate all’origine, Dark racconta una storia a cavallo fra 3 diverse linee temporali, dove i viaggi nel tempo sottostanno a ferree regole: incredibilmente tutto in Dark funziona alla perfezione, senza che un minimo buco di trama sia mai ravvisabile in alcun punto della storia. I detrattori dello show ne lamentano l’eccessiva complessità, che in realtà risulta invece il suo miglior pregio: Dark è una serie molto complessa, creata proprio per coloro che che dall’intrattenimento televisivo cercano qualcosa in più, appunto, del semplice intrattenimento. Imperdibile, ma da guardare con gli occhi ben aperti.
Bojack Horseman ci fa credere inizialmente di far leva sull’irriverenza nello stile Simpson o Griffin, sul politicamente scorretto e sulla comicità dovuta al carattere antropomorfo dei personaggi. In realtà in Bojack Horseman c’è molto, molto di più, per chi è in grado di scrutare dietro la facciata di questa serie animata: l’estrema profondità dello show, la sua crudezza nel raccontare situazioni allo stesso tempo paradossali e realisticamente credibili, indaga con finta leggerezza sui più oscuri aspetti della depressione, dell’egoismo personale, dei traumi infantili e dell’altra faccia della medaglia della celebrità. Il protagonista Bojack è un attore ormai invecchiato di una sit-com che ha chiuso i battenti ormai da anni, alla ricerca di qualcosa che non riesce a definire. La felicità, forse. Sempre che in qualche modo riesca a capire cosa sia.
Menzioni onorevoli: La Regina degli Scacchi, Russian Doll, Ozark, When They See Us, Unbelievable, Glow, The Umbrella Academy, Marvel’s Daredevil, Marvel’s Jessica Jones, Unorthodox, Mindhunter, The End of the F***ing World, The Haunting of Bly Manor.