Durante una conferenza stampa in streaming, Sky Italia ha presentato i nuovi progetti Sky Original prodotti nel nostro Paese e destinati a riempire i palinsesti del servizio nei prossimi mesi. Un menù ghiotto, che l’Executive Vice President Nicola Maccanico, il Direttore Produzioni Originali Nils Hartmann e una manciata di ospiti illustri (sia in presenza che da remoto) hanno condiviso con la stampa italiana.
Maccanico ha aperto le danze promettendo che questi annunci avrebbero segnato “un punto di partenza, ma anche di arrivo” e che il numero delle serie originali made in Italy sarà moltiplicato “senza perdere in qualità”. Da qui al 2024, ha detto, gli investimenti in serie originali prodotte in house verrà triplicato. Il goal è di arrivare a produrre 12 serie (o miniserie) l’anno, una al mese. Vediamo insieme alcuni dei progetti annunciati.
La serie ricostruirà il drammatico caso di Alfredino Rampi, caduto in un pozzo artesiano in una località nei pressi di Frascati nel giugno 1981, e morto pochi giorni dopo. Un caso che sconvolse il Paese e fu seguito in diretta dalle reti televisive. La miniserie sta venendo realizzata con il benestare della famiglia, e Hartmann promette “grande rispetto”. La miniserie sarà diretta da Marco Pontecorvo e, secondo Maccanico, la chiave di lettura sarà “non raccontare semplicemente il dramma che tutti ricordano, ma anche cosa ne è scaturito. La famiglia Rampi trovò lo stimolo per evitare che una cosa del genere accadesse di nuovo”. E la protezione civile divenne quella che è oggi proprio in quell’occasione. Anna Foglietta, che interpreta la madre di Alfredino, Franca Rampi, ha aggiunto che la serie servirà a “esorcizzare quel terribile lutto collettivo”.
Fabio De Luigi sarà il protagonista di un remake della sit-com BBC I Want My Wife Back. Prodotta da Sky con Colorado Film, la serie è co-sceneggiata da Giovanni Bognetti e Alessandro Genovesi (Dieci giorni senza mamma). Quest’ultimo è anche regista. Al centro, la storia di un uomo che viene lasciato dalla moglie nel giorno del quarantesimo compleanno di quest’ultima. Questo lo porta a riflettere sulla sua vita e a cercare un modo per tornare con lei. De Luigi ha anche contribuito al processo di scrittura (“Ho messo qualcosa di mio”) e promette che la serie avrà una “qualità cinematografica”. “È una commedia, ma non vuol dire che abbiamo fatto le cose in maniera meno seria”. Maccanico ha aggiunto:
Non è un caso che facciamo oggi questa serie. Se fai la televisione premium non hai più la sensazione di fare un passo indietro di qualità. Questo è qualcosa che Sky ha contribuito a costruire. [Fare TV oggi] non vuol dire tornare indietro, ma avere una possibilità creativa più ampia. [Fare] cinema in televisione.
Luca Zingaretti ha introdotto il suo prison drama collegandosi da casa:
È la storia di Bruno Testori, un uomo chiamato a gestire una situazione più grande di lui. Bruno diventa il monarca assoluto di un carcere che dovrebbe solo gestire. Nel fare questo si perde, […] perde i suoi principi e vaga come un eroe shakespeariano in un territorio sconosciuto per cercare di ritrovare se stesso.
Prodotta da Lorenzo Mieli e The Apartment con Wildside, la serie in otto episodi sarà diretta da Giuseppe Gagliardi (1992, 1993, 1994, Non Uccidere). La sceneggiatura è di Stefano Bises, Peppe Fiore, Bernardo Pellegrini e Davide Serino. Qui tutti i dettagli.
È ufficiale: la quinta stagione di Gomorra sarà l’ultima. Vi rimandiamo alla news di stamattina per i dettagli.
Edoardo Pesce (Dogman, Il cacciatore, Romanzo criminale – La serie) sarà protagonista di questa storia tra “il religioso e il fantasy” ambientata nella periferia romana e ispirata a un corto di Gabriele Mainetti. Al centro, un piccolo criminale che si occupa del recupero crediti per un boss di zona e che, improvvisamente, si ritrova ad avere le stimmate. “Un Cristo di periferia contemporaneo”, lo definisce Pesce. Hartmann arriva a usare la parola “supereroe”, anche se ironicamente. La regia è stata affidata a Stefano Lodovichi, autore di In fondo al bosco. La serie sarà composta da sei puntate di 50 minuti.
I registi de La terra dell’abbastanza e Favolacce, Damiano e Fabio D’Innocenzo, realizzeranno per Sky la loro prima serie, prodotta in house da Sky Studios. Sarà un noir composto da sei episodi, e incentrato su un protagonista di 55 anni. “Li dirigeremo tutti”, confermano i registi. Damiano spiega che tra le fonti di ispirazione ci saranno scrittori come Cormac McCarthy e Piero Chiara. Hartmann promette grande libertà creativa per loro, anche se “ascoltano, c’è dialettica, recepiscono e reagiscono immediatamente agli input”.
La serie scritta dal rapper Salmo, già annunciata, sarà una storia crime ambientata nella periferia di Milano. L’autore spiega:
Il mio personaggio è un insegnante di boxe, ex malandrino. Uno che faceva magheggi, uno dei maghi dello spaccio di cocaina a Milano.
Nils Hartmann aggiunge che ci sarà “una storia d’amore portante”, che paragona a un “Romeo e Giulietta contemporaneo”. Salmo studierà recitazione con un coach:
Ce la metterò tutta. Con la colonna sonora e la scrittura mi trovo più a mio agio. I miei videoclip lo ho scritti quasi tutti io.
Nicola Maccanico rivela che Sky produrrà un adattamento de La città dei vivi, il nuovo romanzo di Nicola La Gioia in arrivo il 20 ottobre. Sarà incentrato sull’omicidio di Luca Varani, torturato e ucciso a martellate e coltellate in zona Collatina, Roma, a marzo 2016. Maccanico lo definisce, giustamente, “uno dei drammi più spaventosi della cronaca nera italiana recente”. La serie, come il romanzo, intende restituire il senso di “come delle vite normali possano velocemente finire in tragedia”. Maccanico aggiunge:
È un progetto importantissimo per Sky, che conferma come Sky voglia restare sulla storia d’Italia, sia antica che recente.
Tre saranno le serie ambientate a Roma in diversi periodi storici. C’è Speravo de mori’ prima, la serie con Pietro Castellitto nei panni di Francesco Totti (qui la prima foto ufficiale) alle prese con la fine della sua carriera. Vedremo inoltre Domina con Kasia Smutniak, una serie che racconta “l’antica Roma dal punto di vista delle donne” e che “dimostra come contassero, e anche molto”. E infine, naturalmente, Romulus, la serie di Matteo Rovere ispirata al suo Il primo re. Arriverà a novembre e “presenterà una nuova generazione di attori italiani, in parte già noti, ma che potranno fare il grande salto”.
Nils Hartmann ha infine parlato di A casa tutti bene – La serie, ispirata all’omonimo film di Gabriele Muccino. Si tratta di uno “spin-off basato sull’impianto del film, che poi prende una piega autonoma”. “Siamo molto contenti del team di scrittura e Gabriele dirigerà alcuni episodi”. Sono in fase di scrittura, inoltre, la seconda stagione di Diavoli, la seconda di Petra e la seconda di Cops – Una banda di poliziotti. Tornerà inoltre I delitti del BarLume. Nei nuovi episodi si tratterà anche del coronavirus, ma “con leggerezza”.
Maccanico cita brevemente We Are Who We Are, la serie di Luca Guadagnino (vi rimandiamo alla recensione, qui) e Anna, la serie di Niccolò Ammaniti (tratta da un suo stesso romanzo) in cui “il distopico diventa contemporaneo”, in quanto al centro c’è una terribile pandemia. Arriverà in primavera. Infine si è appena accennato al fatto che Francesca Comencini sarà regista (o una dei) della già annunciata serie su Django, una “riscrittura” seriale del film originale, che sarà una co-produzione tra Sky Italia, Deutschland e UK.