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Road of the Dead: la zombie-saga di Romero potrebbe risorgere con uno spin-off

Pubblicato il 27 settembre 2020 di Marco Triolo

Non potrebbe esserci cosa più appropriata di una saga zombie che risorge dai morti. Matt Birman, regista della seconda unità e stunt coordinator degli ultimi film di George Romero, La terra dei morti viventi, Le cronache dei morti viventi e Survival of the Dead, ha in cantiere da tempo un film di zombie che dovrebbe portare avanti l’universo di Romero. Ed è abbastanza fiducioso che il progetto si farà.

Parlando con il sito Bloody Disgusting, Birman ha rivelato che il progetto, intitolato in origine Road of the Dead e da lui scritto con l’apporto minimo ma sostanziale di Romero stesso, non è per nulla “morto”:

Sono stato a un paio di ottimi meeting a dicembre e gennaio, ma il Covid ha bloccato tutto.

Birman spiega di aver ricevuto “molto supporto da diverse persone”, specialmente Greg Nicotero. Il leggendario artista del make-up prostetico, produttore esecutivo e spesso regista di The Walking Dead, lo sta aiutando a portare avanti il progetto:

Greg Nicotero è rimasto con me fino alla fine. Mi ha detto: “Puoi usare il mio nome se ti può essere d’aiuto, Mattie!”. Vedremo cosa succederà. Di certo il progetto non è morto.

Un po’ di contesto

Nella stesura del copione, Birman è stato ispirato dal finale de La terra dei morti viventi. L’idea era proseguire sulla strada dell’evoluzione degli zombie, che, da Il giorno degli zombi in poi, sono diventati sempre più intelligenti. Birman ha scritto un paio di stesure: la prima non è piaciuta a Romero, la seconda sì. Al punto che il leggendario regista ha accettato di rivedere i dialoghi e firmare con Birman la sceneggiatura. La sua idea, però, era quella di limitarsi al ruolo di produttore esecutivo.

I problemi sono sorti dopo la morte di Romero che, allo stesso tempo, ha catalizzato l’interesse degli studios intorno al progetto e lo ha bloccato nel limbo. Improvvisamente, Road of the Dead non era più semplicemente un film di zombie, ma l’occasione per sfruttare il nome di Romero:

Io e George lo avevamo inteso come un piccolo film, magari con una sola star. Dopo la sua morte, tutti dicevano: “Adesso ne faremo un film enorme!”. Ma non lo è! Il genere non si presta a questo tipo di operazione. Non era inteso così. L’idea era tornare allo stile di Zombi e Il giorno degli zombi.

La presenza del nome di Romero sullo script, più che una benedizione, alla fine si è rivelata un problema. Legalmente, il nome di Romero non poteva essere usato. E questo ha fermato il film nonostante la sceneggiatura sia praticamente opera del solo Birman.

L’autore è comunque fiducioso che si farà. Ma avrà un nome diverso, Wolfe Island, per rispetto verso Romero.

La trama

Road of the Dead, alias Wolfe Island, avrebbe dovuto essere una “continuazione cronologica” degli eventi de La terra dei morti viventi, con i sopravvissuti di Pittsburgh, fuggiti a bordo del Dead Reckoning, ora asserragliati in un’isola canadese. Lì, il dispotico Generale Leon “Copperhead” Styles governa con il pugno di ferro e, per intrattenere la popolazione, organizza delle gare automobilistiche in cui i veicoli sono pilotati da zombie (che devono solo schiacciare il pedale del gas, mentre l’auto si muove su rotaie). Nel frattempo, la dottoressa Jane Harriet sperimenta un siero per calmare la fame dei morti e permettere così una convivenza tra essi e gli umani. Ma una nuova, intelligente leader degli zombie, ancora più intelligente del Big Daddy de La terra dei morti viventi, scatena l’orda di morti sulla comunità.

Birman ha ammesso che, sempre per ragioni legali, i nomi dei personaggi del film precedente non potranno essere usati. I diritti sono infatti in mano alla Universal. La trama, comunque, sembra abbastanza divertente da reggersi da sé, senza bisogno di andare a scomodare i film di Romero.