La Settimana Internazionale della Critica, sezione autonoma della Mostra di Venezia organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), ha svelato la selezione della sua 35a edizione, che si terrà negli stessi giorni della Mostra, dal 2 al 12 settembre. Come già rivelato, il film d’apertura sarà The Book of Vision di Carlo S. Hintermann, film prodotto da Terrence Malick. Qui ne potete vedere il trailer. Il film di chiusura sarà invece il documentario The Rossellinis, incentrato sul regista Roberto Rossellini e diretto dal nipote Alessandro.
CONCORSO
50 O DOS BALLENAS SE ENCUENTRAN EN LA PLAYA | 50 OR TWO WHALES MEET AT THE BEACH di Jorge Cuchí (Messico)
HAYALETLER | GHOSTS di Azra Deniz Okyay Turchia, Qatar
NON ODIARE | THOU SHALT NOT HATE di Mauro Mancini Italia, Polonia
POHANI DOROGY | BAD ROADS di Natalya Vorozhbyt Ucraina
SHORTA di Anders Ølholm e Frederik Louis Hviid Danimarca
TOPSIDE di Celine Held e Logan George USA
TVANO NEBUS | THE FLOOD WON’T COME di Marat Sargsyan Lituania
EVENTI SPECIALI
Film d’apertura
THE BOOK OF VISION di Carlo S. Hintermann Italia, Regno Unito, Belgio
Film di chiusura
THE ROSSELLINIS di Alessandro Rossellini Italia, Lettonia
CONCORSO
ACCAMÒRA (IN QUESTO MOMENTO) di Emanuela Muzzupappa
ADAM di Pietro Pinto
FINIS TERRAE di Tommaso Frangini
GAS STATION di Olga Torrico
J’ADOR di Simone Bozzelli
LE MOSCHE di Edgardo Pistone
WHERE THE LEAVES FALL di Xin Alessandro Zheng
EVENTI SPECIALI
Cortometraggio di apertura
LES AIGLES DE CARTHAGE THE EAGLES OF CARTHAGE di Adriano Valerio
Cortometraggio di chiusura
ZOMBIE di Giorgio Diritti
Roberto Rossellini è stato un genio del cinema e un padre spiccatamente anticonformista. I suoi amori hanno riempito le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, scandalizzando la rigida morale degli anni Cinquanta e dando alla luce una famiglia numerosa, orgogliosamente multietnica e decisamente allargata. Alessandro, primo nipote del grande regista, ha avuto una carriera traballante da fotografo e un lungo passato di tossicodipendenza. Come primo nipote di un genio, non si sente all’altezza del cognome. Decide così di girare a 55 anni il suo primo film, affrontando con ironia la saga dei Rossellini e obbligando i parenti a un’impossibile terapia familiare davanti alla macchina da presa.