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Scaduti i tre mesi di prova, sembra che Quibi abbia perso il 90% degli utenti iniziali

Pubblicato il 09 luglio 2020 di Filippo Magnifico

Quibi, (contrazione di “Quick Bites”) la piattaforma per contenuti mobile di breve durata, fondata nel 2018 da Jeffrey Katzenberg, non sembra proprio riuscire a trovare la strada per il successo.

Questi erano giorni decisivi per valutare le sue prestazioni, dato che coincidevano con lo scadere dei tre mesi di prova gratuiti che molti, anche solo per curiosità, avevano attivato lo scorso aprile.
Ebbene, secondo gli ultimi report, sembra che la piattaforma abbia perso il 90% degli utenti iniziali.

Sensor Tower riporta che dei circa 910mila utenti iniziali, solo 72mila hanno proseguito con il loro abbonamento, questo vuol dire che il tasso di conversione in utenti paganti è un misero 8%.
Lo studio prende però in considerazione solo gli utenti che hanno scaricato Quibi il giorno del lancio. Secondo quanto riportato dalla piattaforma gli utenti che a partire da aprile hanno effettuato il download sono circa 5 milioni e mezzo.

Proprio per questo Quibi non ha accolto in maniera favorevole lo studio di Sensor Tower, sottolineando che non si tratta di un numero corretto di abbonati.

Stiamo notando un’eccellente conversione in utenti paganti, sia tra chi ha effettuato i 90 giorni di aprile, sia tra chi si è registrato con i 14 giorni di prova gratuiti da maggio a giugno.

La rivoluzione che non è mai avvenuta

Quibi era nata per essere “la rivoluzione dell’intrattenimento”, un servizio concepito per i dispositivi mobili, con show originali caratterizzati da episodi della durata di massimo 10 minuti.
Contenuti pensati per essere visti durante le pause, i tempi morti, in viaggio o in pausa pranzo. Contenuti concepiti per i nostri telefoni. Le serie Quibi, infatti, si adattano agli schermi dei nostri smartphone: in orizzontale possiamo vedere l’inquadratura intera, in verticale possiamo vedere una sezione specifica, la più importante; ad esempio, il personaggio che sta parlando in quella scena.
I dati raccolti finora si sono però dimostrati particolarmente deludenti.

Va anche detto, però, che il lancio avvenuto lo scorso aprile non ha trovato lo scenario ideale. Una piattaforma concepita per scandire le piccole pause della nostra vita, per essere sfruttata al di fuori delle mura domestiche, si è trovata costretta a sbattere contro il muro del lockdown, dell’auto-isolamento necessario per contrastare l’avanzare della pandemia di Covid-19.
Anche per questo motivo la piattaforma si era recentemente adattata, permettendo agli utenti di trasmettere i contenuti anche sui televisori e, per certi versi, tradendo la sua stessa essenza.

Ricordiamo che gli show Quibi comprendono nomi di prestigio come Guillermo del Toro, Sam Raimi, Catherine Hardwick, Steven Spielberg, Paul Feig, Anna Kendrick, Laurence Fishburne e Don Cheadle.
La piattaforma non ha ancora la localizzazione in italiano, ma potete comunque scaricarla dall’App Store e da Google Play.

Fonte: The Verge