Cinema

Inception: 15 curiosità sul film di Nolan per i 10 anni dall’uscita

Pubblicato il 16 luglio 2020 di Andrea Suatoni

A distanza di 10 anni dalla prima uscita nei cinema, Inception sta per ritornare sul grande schermo: pare infatti che le trame di Tenet, il nuovo film di Christopher Nolan, possano essere strettamente legate a quelle di Inception, che per l’occasione tornerà al cinema per permettere un “ripasso” ai fan ed una visione inedita ai… “ritardatari”.
Proprio oggi ricorre il decimo anniversario di Inception: in attesa dell’arrivo di Tenet e per omaggiare uno dei film più visionari e discussi di Nolan, ecco una serie di curiosità sui dietro le quinte della pellicola!

1Inception è il primissimo film di Christopher Nolan (che è qui sceneggiatore, produttore e regista) completamente originale. Tutti gli altri suoi film fino al 2010 si basavano su fumetti, romanzi o storie brevi.

2 – In un’intervista Christopher Nolan ha rivelato di aver distribuito i “ruoli” dei personaggi del film ricalcando i ruoli produttivi dell’industria cinematografica. Cobb (Leonardo DiCaprio) è il regista, Arthur (Joseph Gorno-Levitt) è il produttore, Ariadne (Ellen Page) è la scenografa, Eames (Tom Hardy) è l’attore, Saito (Ken Watanabe) è lo studio e infine Fisher (Cillian Murphy) è il pubblico.

3 – Incredibilmente, molte delle scene che al pubblico possono essere sembrate create in computer grafica sono state invece realizzate con effetti speciali fisici “tradizionali”. Ne sono degli esempi la scena della “Scala di Penrose”, la scena della valanga, i corridoi rotanti e le scene a zero gravità.

4 – Inizialmente i piani per Inception volevano che il film fosse realizzato per la visione in 3 dimensioni, ma Nolan tornò sui suoi passi perché credeva che il 3D avrebbe distolto l’attenzione degli spettatori dalla (complicata) trama.

5 – Se si prendono le prime lettere dei nomi dei protagonisti, Dom, Robert, Eames, Arthur, Mal e Saito, si ottiene la parola DREAMS. Se si aggiungono Peter, Ariadne e Yusuf, si ottiene la frase DREAMS PAY. Ovvero “I sogni pagano” o “Pagati tramite i sogni”. Ovvero, una sorta di telegrafica “sinossi” di quel che accade durante il film.

6 – In un momento del fil i protagonisti discutono della possibilità di impiantare un’idea nella mente umana: Arthur pronuncia la frase “Se io ti dico di non pensare agli elefanti, a cosa pensi?
La linea di dialogo è presa dal libro “Don’t Think of an Elephant” di George Lakoff, un saggio che esplora il “conceptual framing”, ovvero proprio l’uso delle parole teso a suggestionare subliminalmente l’ascoltatore.

7 – La durata del film, 2 ore e 28 minuti, è stata precisamente studiata per omaggiare la durata della canzone “Non, je ne regrette rien” di Edith Piaf (2 minuti e 28 secondi), che viene usata dai protagonisti come segnale di imminente risveglio.

8 – Nel film ricorre spesso il numero 528491, un numero primo composto dai numero 528 (la frequenza armonica della nota “mi”, considerata simbolo di “miracolo”) e 491 (il peccato imperdonabile, come quello di Cobb: la Bibbia dice infatti che “il Signore perdona 7 volte 70 volte”, ovvero 490). 528-491 è il numero che Fisher da a Cobb e Athur; le stanze principali in cui si svolge l’azione nell’hotel sono la 528 e la 491; la combinazione della cassaforte è 52-84-91.

9Marion Cotillard interpreta Mal, diminutivo di Malorie: il nome del personaggio deriva dal francese “malheur”, ovvero “sfortuna” o “infelicità”. La versione contratta “mal” in Francia come in altri paesi europei (Italia compresa) ha accezioni negative e arriva a significare “cattivo” o “sbagliato”, contribuendo a creare un’atmosfera inquieta quando la Cotillard è sulla scena o viene anche solo nominata.

10Marion Cotillard è legatissima alla cantante Edith Piaf: non solo le colonne sonore di alcuni dei film in cui ha recitato sono basate su sue canzoni, come Chloé del 1996 o Amami se hai Coraggio del 2003 (la cui colonna sonora è composta unicamente da variazione de “La Via en Rose“), ma l’attrice ha interpretato anche la stessa Piaf nel biopic La Vie En Rose del 2007.

11 – Il titolo di produzione del film era Oliver’s Arrow: Oliver è il nome di uno dei figli di Nolan, ma il rimando era al personaggio di GreenArrow, Oliver Queen (protagonista della serie Arrow) della DC Comics.

12 – Il nome di Ariadne deriva da Arianna, figlia mitologica di Minosse, che aiutò Teseo ad uscire dal labirinto di Creta dopo che l’eroe uccise il Minotauro. Si tratta di una chiara metafora alla “funzione” che ha il personaggio nella missione.

13 – Per “combattere” la confusione, in Giappone il film è disponibile in tv con delle didascalie che indicano allo spettatore dove ci si trova in ogni scena (ovvero nella realtà oppure nel livello 1, 2 o 3 del “sogno”).

14 – Se si fa attenzione ad osservare le mani di Cobb, si può individuare la sue fede di nozze all’anulare solamente nelle scene in cui il personaggio sta sognando.

15 – Il finale volutamente ambiguo di Inception, con la trottola di Cobb che dovrebbe mostrarci se ci si trova in un sogno oppure nella realtà, ha in realtà anche un significato nascosto: non mostrando il “risultato” finale della trottola, Nolan vuole dire allo spettatore che Cobb è finalmente “guarito” dalle sue ossessioni oniriche.

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