Cinema curiosità Ultime News

Razzismo a Hollywood: ecco perché Selma fu tagliato fuori dagli Oscar

Pubblicato il 07 giugno 2020 di Marco Triolo

In questi giorni il tema del razzismo in America è all’ordine del giorno, in seguito all’uccisione di George Floyd che ha scatenato proteste in tutto il Paese. David Oyelowo, star di Selma, ne ha approfittato per rivangare un episodio, confermato dalla regista Ava DuVernay, che ha dell’incredibile.

Selma racconta un episodio nella vita di Martin Luther King (Oyelowo), una marcia pacifica per sollevare la questione dei diritti civili degli afroamericani. Il film fu acclamato dalla critica in patria, ma ricevette sorprendentemente solo due nomination agli Oscar: miglior film e miglior canzone (Glory di Common e John Legend, che vinse). Oyelowo ha ora spiegato perché Selma non venne candidato in nessun’altra categoria importante, nonostante la nomination come miglior film.

Parlando con Screen International, l’attore ha raccontato che il cast e la troupe di Selma decisero di indossare magliette con lo slogan “I Can’t Breathe” dopo l’uccisione di Eric Garner, avvenuta a New York nel 2014. Un caso tragicamente simile a quello di George Floyd: anche Garner fu schiacciato a terra e soffocò. Per questo lo slogan usato era lo stesso che appare in questi giorni sui cartelli dei dimostranti in tante città americane.

Questo gesto diede fastidio ai membri dell’Academy, che accusarono cast e troupe di “sollevare polemiche” gratuite. Secondo Oyelowo, l’Academy decise che “non spettava a loro farlo” e che per questo il film non avrebbe dovuto essere supportato. Ava DuVernay ha confermato la storia su Twitter:

Da allora, l’Academy ha lavorato incessantemente per diversificare il proprio corpo iscritti. La vittoria di film come Moonlight e Parasite è un segnale forte. Ma episodi come questo dimostrano che c’è ancora molto lavoro da fare.

Fonte: Collider