Addio Magic Bus. Il bus abbandonato reso celebre da Into the Wild, è stato rimosso una volta per tutte dallo Stampede Trail in Alaska. Un elicottero della Alaska Army National Guard ha sollevato il bus in aria e lo ha trasportato via giovedì pomeriggio. La ragione è ovvia: il Fairbanks Bus 142 rappresentava sì un’attrattiva turistica, ma anche un pericolo per la sicurezza pubblica. Ogni anno, infatti, attirava escursionisti, alle volte inesperti, in un territorio difficile e in un’area isolata dove rischiavano la vita.
An abandoned city bus, made famous by the book “Into the Wild” and the movie of the same name, was airlifted out of the Alaska backcountry.
The bus has long attracted adventurers to the area. Some have had to be rescued or have died. https://t.co/Sywx2tRlsA pic.twitter.com/KNhezFliuN
— ABC News (@ABC) June 19, 2020
E, anzi, ha addirittura causato indirettamente la morte di diverse persone. Una donna bielorussa ha perso la vita a luglio 2019, spazzata via dalle acque del fiume Teklanika. Nel 2010, un turista svizzero è affogato in circostanze molto simili. Lo scorso febbraio, cinque turisti italiani sono stati più fortunati: gli Alaska State Troopers li hanno trovati e soccorsi presso un accampamento che si trovava a una ventina di chilometri dall’inizio dello Stampede Trail, situato nel Parco Nazionale del Denali.
Il Magic Bus è diventato celebre dopo la pubblicazione del libro di Jon Krakauer nel 1996, e ancora di più dopo l’uscita del film di Sean Penn nel 2007. Libro e film raccontano la vera storia di Christopher McCandless, giunto al bus nell’aprile 1992 e lì morto pochi mesi dopo, in agosto, forse per un avvelenamento da bacche. Una storia tragica che però ha assunto un’aura romantica così forte da aver attirato, come detto, molti turisti curiosi. Le autorità dell’Alaska ne avevano evidentemente avuto abbastanza.
Fonte: CNN